L’ira di Rossi: perché le vacanze all’estero?
Altri 14 positivi al rientro. Ad Arezzo l’Asl affitta un albergo per le quarantene
È un duro sfogo quello che il governatore Enrico Rossi affida ai social network, per raccontare le difficoltà nel combattere il contagio che arriva dall’estero. Il primo j’accuse è rivolto all’esecutivo, colpevole per il presidente toscano di non aver fatto abbastanza per consentire il tracciamento di chi rientra da Paesi stranieri: «Avevo già scritto al governo chiedendo di obbligare le compagnie, che finora si sono rifiutate, a fornirci gli elenchi dei rientri. La mia richiesta non ha avuto risposte. Oggi ci proverò ancora. Spero questa volta di essere più fortunato». Proprio ieri la Regione ha scritto al governo per chiedere di introdurre l’obbligo di registrazione preventiva per chi rientra da Spagna, Malta, Croazia e Grecia.
I toni caustici di Rossi non si limitano però a uno scontro tra istituzioni. Il governatore se la prende anche con chi è andato in vacanza all’estero: «Domando a queste persone, se era proprio necessario andare a fare vacanze all’estero e se, magari, non sarebbe stato utile acquisire prima di partire le informazioni su certi paesi che già sapevamo maggiormente a rischio — scrive — Le istituzioni devono fare meglio ma anche i cittadini dovrebbero collaborare e capire meglio le situazioni. È una questione sia di educazione personale che di educazione civica».
Ieri, in Toscana, sono stati 26 i nuovi positivi, di cui 14 appena rientrati dall’estero. Nell’Aretino, colpito dai contagi da rientro, sono 75 i positivi negli ultimi 13 giorni, tanti quanti ce n’erano stati nei 70 giorni precedenti. Tanto che l’Asl Toscana Sud Est ha stipulato una convenzione con un albergo, l’hotel Etrusco di Arezzo, per realizzarvi programmi di quarantena.
Lettera al governo Ho chiesto di nuovo di rendere obbligatoria la registrazione preventiva per chi torna dai Paesi a rischio