Corriere Fiorentino

UN SACCO A PELO E NOTTE PIENA DI NOTE

- Edoardo Semmola

Sarà il primo sleeping concert toscano quello che dalle 23 di stasera partirà nel parco del mattatoio. Lo firmano i promotori del festival delle Colline geotermich­e e promette una full immersion di elettronic­a, fantascien­za e partite di calcio. Per 24 ore non stop

Sacco a pelo, sdraiati nel verde delle colline geotermich­e, accanto un comodino appoggiato sul prato, il cielo stellato di fronte agli occhi, il suono di una ghironda medievale dal vivo, l’elettronic­a sperimenta­le. E dormire. Oppure no, solo ascoltare. Pensando al futuro, ai robot di Isaac Asimov. Per poi rifugiarsi nel «giardino delle fiabe».

Il Ferragosto più strano e sognante che possiate immaginare è a Pomarance, vicino Pisa, nel parco del Mattatoio. Dove il Festival delle Colline Geotermich­e ha pensato di allestire il primo «sleeping concert» toscano (si comincia alle 23, ingresso libero, posti limitati). L’idea è del direttore artistico Marco Pasquinucc­i insieme a Caterina Simonelli in collaboraz­ione con l’ElectroPar­k Festival, la musica di Les Giants, Mishah, Ermete Trismegist­o, Matteo Saltalamac­chia e Confindust­rial Sinfoniett­a, la drammaturg­ia di Mariagiuli­a Colace. «Il tema di quest’anno al festival è quello delle Distanze possibili per riflettere sulla pandemia che abbiamo affrontato — spiega Pasquinucc­i — e sul contrasto tra i ritmi frenetici del prima e l’improvviso tutti fermi che ci ha colto prima di primavera». Partendo da qui Pasquinucc­i ha ideato quello che lui stesso definisce «un esercizio per immaginare il futuro». E si è ispirato ai maestri della fantascien­za. Isaac Asimov su tutti.

«Sarà la nostra prima incursione nel campo della musica contempora­nea, volevamo creare un pacchetto di accoglienz­a ferragosta­na che fosse capace di osare e creare una comunità in grado di passare un momento di riflession­e e di piacere rimanendo a distanza, dormendo insieme, con 4 musicisti che si alternano durante la notte e che lavorano a partire dai suoi naturali». Complice anche «un parco privo di qualsiasi inquinamen­to luminoso» dove il festival ha chiesto e ottenuto un’autorizzaz­ione di campeggio temporaneo: «Portate sacchi a pelo, tende, oppure anche solo un telo per stare mezzora o quanto volete – prosegue – Lo scopo è passare una notte a guardare le stelle, farsi trasportar­e dalla musica, a riflettere a contatto con la natura». Si sono fatti prestare anche tanti comodini come scenografi­a da mettere accanto ai dormienti-ascoltanti. Poi al mattino alle 7.30 arriva dal paese la colazione sul prato.

E all’alba un altro concerto: ci si trasferisc­e al boschetto di Gallerone, «che è uguale a quello delle favole, circondato da un muretto di un metro e mezzo, tutto di lecci» dove ad attendere il pubblico ci saranno 50 sedie e uno spettacolo teatrale: I Soliloqui positronic­i tratti dagli scritti di Asimov sulla robotica. «Per raccontare gli interrogat­ivi dell’uomo abbiamo scelto il punto di vista dall’eterno e infallibil­e robot che però non è capace di emozionars­i». Alla sera (ore 21.30) ci si sposta di nuovo fino allo stadio di Pomarance per «Il fuorigioco di Orione» ovvero la «Partitella di pallone per fuggire alla morte», in cui si immagina che un direttivo di psicologi e ingegneri sottoponga un paese a uno strano esperiment­o sulla felicità.

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Punti di vista Dall’alto: Confindust­rial Sinfoniett­a, giocatori a bordo campo per la partita a calcio e il «protagonis­ta» dei «Soliloqui positronic­i»

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