Sorrisi, senza abbracci: primo giorno negli asili nido
Le strutture comunali riaprono con mascherine, visiere e termometri trasformati in pupazzi
❞ L’assessore Funaro Possiamo contare su personale in più, nessun problema nella prima giornata
Ad accoglierli hanno trovato educatori con la mascherina o la visiera sul viso ma lo stesso calore di sempre. I primi dei 4.000 bimbi che frequentano i nidi di Firenze ieri sono tornati all’asilo, per il primo giorno dell’anno educativo 2020-21, segnato delle misure anti Covid.
Per loro niente distanziamento di un metro, ma gruppi stabili e accurate misure di igiene personale e sanificazione e soluzioni fantasiose per rendere le regole divertenti: termometri per misurare la febbre camuffati con pupazzi, piedini colorati disegnati per terra per indicare i percorsi da fare, zone «filtro» all’ingresso dove avviene il passaggio dai genitori agli educatori. Per garantire la massima sicurezza, il personale è dotato di dispositivi di protezione. «Lavoriamo con gli occhi e con la voce», dicono gli educatori, che raccontano di bambini all’inizio un po’ disorientati ma sereni.
I primi a rientrare a scuola ieri sono stati i più grandi, che hanno già frequentato i nidi gli anni scorsi, mentre i nuovi inserimenti verranno fatti a scaglioni nelle prossime settimane. Gli ambientamenti verranno svolti a piccoli gruppi, con un solo genitore e in modo graduale. Nei nidi comunali, è stato garantito l’accesso allo stesso numero di bambini (quest’anno le iscrizioni sono circa 1.800) senza ridurre gli orari. «Possiamo contare su personale in più — afferma Sara Funaro, assessore all’educazione di Firenze — La prima giornata è andata bene, le procedure si sono svolte senza problemi».
I referenti Covid di ogni nido si sono spontaneamente messi in contatto tra loro creando una chat per condividere regole e procedure, eventuali dubbi e risposte. E nel giorno della riapertura dei nidi il ministro per le Pari Opportunità
e la Famiglia Elena Bonetti ha fatto visita all’Istituto degli Innocenti di Firenze, salutando educatori e i bambini nello spazio verde del giardino, e vistando Casa Bambini, il Museo e il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza. È stata l’occasione per discutere del coinvolgimento dell’Istituto nelle attività per il contrasto alle diseguaglianze e alla povertà minorile che l’Italia svilupperà nell’ambito progetto pilota Child Guarantee dell’Unione Europa.