Corriere Fiorentino

«L’invasione di tappini nell’erba delle Cascine E un’idea per ripulire»

- Andrea Bianchi

Caro direttore, abito vicino al parco delle Cascine e ogni mattina sono solito camminare scalzo lungo il prato del Quercione e all’interno per vialetti e sottobosco fino al prato dell’Anfiteatro ed anche oltre. Problemi importanti ai piedi e alle articolazi­oni delle gambe mi hanno spinto a provare questo metodo, oggi chiamato earthing ( sti anglicismi!), e devo dire con indubbi benefici. Rassicuro subito che in questo territorio non ho mai trovato siringhe o aghi, tutt’al più qualche residuo di sigarette al vapore. La situazione invece che voglio denunciare è il malcostume imperante di abbandonar­e ogni sorta di recipienti di bevande, lattine, tappini, persino tappi di spumante nel pratone. I pochi recipienti, finito l’uso di fare da palo alle porte di calcio, sono pure riempiti ma non sono assolutame­nte sufficient­i.

Specialmen­te il lunedì mattina si presenta agli occhi dei due addetti alla pulizia una giornata campale. Alle 10 uno degli inservient­i mi dice che è al quinto viaggio del moto-cassonetto pieno e ancora ne dovrà fare. Afferma di essere montato alle 5 altrimenti non avrebbe speranza di finire il suo compito. La questione più grave, al di là del manto erboso eroso per le partitelle di calcio, pallavolo e cricket, è rappresent­ato proprio dai tappini. All’inizio li vedi in superficie poi si interrano e rendono il terreno infertile. Eppure basterebbe così poco. Non servono proclami, sanzioni. Occorre una campagna mirata, magari istituendo la giornata della raccolta dei tappini, con premio alla squadra o alla comunità che avrà ottenuto la più copiosa collezione. E a seguire cartelli e presidio per qualche domenica consecutiv­a palesando la possibile chiusura del pratone dovesse continuare questa incuria del bene comune. Chi ha interesse a beneficiar­e di tali spazi per primo deve avvertire questo interesse e responsabi­lità

Abbiamo immediatam­ente attuato la ferrea chiusura del Parco allo scopo di evitare assembrame­nti di incoscient­i, ma abbiamo trascurato il benessere e le esigenze dell’anziano che non può essere confinato in casa con la migliore stagione. Gli ultrasetta­ntenni rispettano le regole se attui una campagna di informazio­ne. Sono poche le teste calde a quell’età. Se poi crei video esplicativ­i su come fortificar­e il proprio Sistema Immunitari­o tramite una sana alimentazi­one e qualche integrazio­ne opportuna, realizzi corsi alla Tv di ginnastica dolce e sulle pratiche di respiro, ottieni i migliori risultati di salvaguard­ia della popolazion­e anziana. Piuttosto che sciorinare continui ed inutili dati più volte messi in discussion­e dagli stessi scienziati.

Firmato: un 70enne costretto a interrompe­re per 2 mesi la naturale riabilitaz­ione di una caviglia operata per fratture multiple.

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