Chiude il 5 stelle, gli altri tremano
Federalberghi: Villa la Vedetta è il primo, non l’ultimo. I grandi fondi pronti ad approfittarne
La crisi post covid si abbatte sull’hotel 5 stelle Villa La Vedetta: attività cessata, lavoratori a casa. È il primo caso di licenziamenti nel settore alberghiero a Firenze, secondo la Cgil. «Non l’ultimo» dice Federalberghi. Palazzo Vecchio intanto, per affrontare la crisi, vara una manovra da 30 milioni per le aziende.
Con un bilancio «finalmente in sicurezza grazie alle misure del governo», Palazzo Vecchio prova a fare qualcosa di più per le imprese fiorentine. Una serie di interventi, dal valore complessivo di 30 milioni di euro. «Se aiutiamo le imprese aiutiamo anche i lavoratori», spiega il sindaco Dario Nardella con l’assessore al Bilancio e alle Attività produttive Federico Gianassi.
Tre le linee di interventi: 12 milioni sulla Tari (tassa rifiuti), che comporteranno «una riduzione dal 20% al 30% della tariffa per le attività economiche rimaste chiuse e colpite dalla crisi covid». Poi altri 10 milioni per il tagli dell’Imu, a cui si sommano le scelte del governo. In sostanza ci sarà un abbattimento dell’Imu per i proprietari di immobili che li affittano a negozi o artigiani e che proveranno di aver tagliato di almeno il 30% il canone per almeno 6 mesi consecutivi; una misura che vale anche per gli immobili affittati come alberghi: in entrambi i casi l’aliquota scende dall’1,06% allo 0,76%. Taglio completo dell’Imu per il proprietario che è anche gestore della struttura ricettiva, confermate le agevolazioni per cinema, teatri, esercizi storici e listiccerie, brerie. La terza linea è l’abbattimento del Cosap, il canone per l’occupazione del suolo pubblico. Grazie anche ai nuovi finanziamenti del governo, Palazzo Vecchio ha potuto tagliare qualcosa in più: la riduzione del 25% del Cosap ora riguarda anche gli ambulanti alimentari rimasti comunque aperti durante il lockdown. Per il resto, il Cosap è stato azzerato da marzo a dicembre per ristoranti, bar, pagelaterie e simili, ambulanti non alimentari, taxi, taxi merci, alberghi che pagano gli stalli di sosta e per i chioschi (trippai e fiorai).
A queste scelte si aggiunge la riduzione del 25% su base annua del Cimp, il canone per le insegne pubblicitarie (uno dei settori più colpiti durante il lockdown), un taglio da un milione, e quattro mesi di azzeramento degli affitti alle attività commerciali e artigianali, associazioni, musei o attività di formazione ospitate in immobili comunali. Valore: un altro milione di euro. Tutti provvedimenti già presi o in fase di adozione con la delibera di riequilibrio di bilancio, ora possibile grazie proprio «agli interventi del governo con i decreti Rilancio e Agosto» e al «lavoro dei nostri uffici», spiegano Nardella e Gianassi. In questo modo, il bilancio di Palazzo Vecchio «è in sicurezza», aggiunge l’assessore (tra mancati incassi e costi aggiuntivi si pensava ad un rosso di 180-190 milioni di euro).
Gli interventi del Comune si aggiungono a quelli di Fondazione Cr Firenze e Intesa (60 milioni). Ma la ripresa deve essere anche sostenibile, ha promesso Nardella nel piano «Rinasce Firenze». Di questo ha parlato, sul fronte dell’accoglienza turistica, con l’assessore all’Urbanistica e Turismo Cecilia Del Re, in una webconference con Margrethe Vestager: la vicepresidente esecutiva della Commissione europea ha «aperto ad una nuova normativa per le piattaforme come Airbnb», dice Nardella.
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Il sindaco Se aiutiamo le aziende aiutiamo anche i lavoratori Grazie al governo e ai nostri uffici