«TRATTARE IL FRANCHI COME IL COLOSSEO SIGNIFICA AFFOSSARLO»
Caro direttore, con tutta franchezza, la discussione intorno al Franchi e al salvataggio delle sue mille scale elicoidali sta assumendo toni grotteschi, che forse scivolano ben oltre il buon senso. Da presidente degli artigiani, quindi di realtà economiche che hanno nella tradizione e nell’innovazione il loro motore, assisto ad una discussione che per vigore e forza appare molto fuori luogo. Mi chiedo: se lo stesso accanimento fosse messo nella difesa dei lavoratori e nella tutela dell’artigianato, quanto ne guadagneremmo? Le attività artigianali non sono solo un’attività economica privata, ma sono l’essenza della cultura e dell’identità del territorio e meritano di essere difese da quegli stessi enti che oggi consumano ben più energie in difesa di un bene architettonico che, sempre francamente, per quanto di valore, non è certo il Colosseo. Anzi, con la loro opera di difesa rischiano di bloccare lo sviluppo di un’intera città per aspetti che ci permettiamo di
Limiti C’è questa anacronistica volontà di voler far rimanere il nostro paese in una sorta di Medioevo, un villaggio ideale simile a un museo a cielo aperto
definire residuali. Mentre questa accesa discussione infiamma tanti esperti, noi oggi contiamo sulle dita di una mano gli ultimi mosaicisti, gli ultimi argentieri e orafi che lavorano con determinate tecniche, solo per citare qualche esempio di figure che rischiano di scomparire per sempre. Ora chiediamo solo buon senso affinché anche solo un po’ di quel vigore e quell’impegno sia trasferito nella difesa e valorizzazione di quelli che sono beni immateriali fondamentali, come le capacità lavorative degli artigiani. E invece siamo davanti a una tutela a due velocità: ce ne è una talvolta cieca e poco lucida, a tratti morbosa, e un’altra invece caratterizzata dal mesto lasciar scorrere, il far scomparire patrimoni impalpabili e invisibili che però hanno fatto Firenze grande nella storia e che sorreggono un tessuto economico vivace, ma che necessita di un supporto reale. C’è questa anacronistica volontà, mai del tutto superata da molte strutture, di voler far rimanere il nostro paese in una sorta di Medioevo, un villaggio ideale simile a un museo a cielo aperto dove niente si può spostare rispetto al passato. Tutelare è obbligatorio, sia chiaro, per difendere dal tempo, dall’incuria e dagli abusi il nostro immenso patrimonio artistico e culturale, ma è necessario anche saper fare dei distinguo e valutare oggettivamente il valore di un bene e la sua funzione potenziale nel contesto in cui è inserito. E questo è, con tutto il rispetto per chi lo paragona al Colosseo, il caso del Franchi.