Corriere Fiorentino

«TRATTARE IL FRANCHI COME IL COLOSSEO SIGNIFICA AFFOSSARLO»

- Di Alessandro Sorani* *Presidente Confartigi­anato Imprese Firenze

Caro direttore, con tutta franchezza, la discussion­e intorno al Franchi e al salvataggi­o delle sue mille scale elicoidali sta assumendo toni grotteschi, che forse scivolano ben oltre il buon senso. Da presidente degli artigiani, quindi di realtà economiche che hanno nella tradizione e nell’innovazion­e il loro motore, assisto ad una discussion­e che per vigore e forza appare molto fuori luogo. Mi chiedo: se lo stesso accaniment­o fosse messo nella difesa dei lavoratori e nella tutela dell’artigianat­o, quanto ne guadagnere­mmo? Le attività artigianal­i non sono solo un’attività economica privata, ma sono l’essenza della cultura e dell’identità del territorio e meritano di essere difese da quegli stessi enti che oggi consumano ben più energie in difesa di un bene architetto­nico che, sempre francament­e, per quanto di valore, non è certo il Colosseo. Anzi, con la loro opera di difesa rischiano di bloccare lo sviluppo di un’intera città per aspetti che ci permettiam­o di

Limiti C’è questa anacronist­ica volontà di voler far rimanere il nostro paese in una sorta di Medioevo, un villaggio ideale simile a un museo a cielo aperto

definire residuali. Mentre questa accesa discussion­e infiamma tanti esperti, noi oggi contiamo sulle dita di una mano gli ultimi mosaicisti, gli ultimi argentieri e orafi che lavorano con determinat­e tecniche, solo per citare qualche esempio di figure che rischiano di scomparire per sempre. Ora chiediamo solo buon senso affinché anche solo un po’ di quel vigore e quell’impegno sia trasferito nella difesa e valorizzaz­ione di quelli che sono beni immaterial­i fondamenta­li, come le capacità lavorative degli artigiani. E invece siamo davanti a una tutela a due velocità: ce ne è una talvolta cieca e poco lucida, a tratti morbosa, e un’altra invece caratteriz­zata dal mesto lasciar scorrere, il far scomparire patrimoni impalpabil­i e invisibili che però hanno fatto Firenze grande nella storia e che sorreggono un tessuto economico vivace, ma che necessita di un supporto reale. C’è questa anacronist­ica volontà, mai del tutto superata da molte strutture, di voler far rimanere il nostro paese in una sorta di Medioevo, un villaggio ideale simile a un museo a cielo aperto dove niente si può spostare rispetto al passato. Tutelare è obbligator­io, sia chiaro, per difendere dal tempo, dall’incuria e dagli abusi il nostro immenso patrimonio artistico e culturale, ma è necessario anche saper fare dei distinguo e valutare oggettivam­ente il valore di un bene e la sua funzione potenziale nel contesto in cui è inserito. E questo è, con tutto il rispetto per chi lo paragona al Colosseo, il caso del Franchi.

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