La lettera
Interessa davvero combattere la burocrazia?
Caro direttore, ho fatto il servizio militare e quando sento l’Inno di Mameli mi commuovo. Ho più volte rappresentato la Regione Toscana all’estero nell’esercizio delle mie funzioni di amministratore pro-tempore, con orgoglio e con passione e non sopporto che paesi facenti parte della comunità europea ci «bacchettino» un giorno sì e l’altro pure, perché non siamo in grado di effettuare le famose riforme. Non mi va bene che ci debbono dire come e dove spendere quei soldi che in buona parte sono anche nostri. Mi irrita la nostra classe governante di turno che nonostante tutto non riesce ancora a stasare quel famigerato «collo di bottiglia» chiamato burocrazia. Non capisco più che cosa voglia dire «semplificazione» quando ci siamo buttati dietro le spalle una delle più importanti semplificazioni che la storia dell’Italia parlamentare doveva fare, ovvero la fine del bicameralismo perfetto che è la madre di tutte le battaglie dei colli di bottiglia! «Aprés moi le déluge» diceva Renzi; se non si approvavano i referendum che comprendevano anche il principale inutile soggetto di rango costituzionale che è i Cnel, sarebbe crollato il mondo. Nonostante i consigli di «spacchettare» in tanti referendum e non cadere, Renzi se ne è andato e il bicameralismo è rimasto. In cambio la probabile sforbiciata di deputati e senatori che, da sola, è la più grossa presa di giro che ci potevano propinare. Per non parlare poi quando vado all’ufficio postale per pagare un contributo allo Stato di 1,27 euro per un banale libretto e ne spendo 1,50 euro di diritti postali, una domanda me lo pongo: è mai possibile che avendo acquistato il giorno prima dal tabaccaio marche da bollo a favore sempre dello Stato per 64 euro tu Stato il giorno dopo mi fai fare la fila nei tuoi uffici postali per 1,27 euro facendomi pagare 1,50 euro per il servizio? Non potevo fare tutto con bonifici online? Ma a che gioco stiamo giocando? Chi vogliamo prendere in giro? Quali semplificazioni? Che Valdis Dombrovskis, from Lettonia, vice-presidente della Commissione europea abbia ragione?