Corriere Fiorentino

Legnaia rinasce Il piano dei lavoratori per acquistare la cooperativ­a in crisi

Il piano: prima acquisizio­ne della società ora in liquidazio­ne, poi rilancio

- Giulio Gori

Un’alleanza di 21 lavoratori, «commessi, cassiere, gastronomi, la parte più bassa dell’azienda, ma anche la più sana», per riprendere in mano, salvare e rilanciare la Cooperativ­a di Legnaia. Si chiama coop Produzione Lavoro Parco Dell’Oltregreve la nuova realtà che, partendo dai lavoratori, vuole rilevare la Cooperativ­a di Legnaia (con i suoi tre punti vendita, a Firenze, Scandicci e Borgo San Lorenzo), ora in liquidazio­ne e aperta solo grazie a un’amministra­zione provvisori­a assicurata fino al 30 settembre.

I 21 dipendenti, aiutati da Confcooper­ative, Cica Bologna e Unisco Toscana Link, sono pronti a investire i propri risparmi e chiedere finanziame­nti per riportare in auge l’azienda: «Su come cercheremo di portare a termine l’acquisizio­ne, vogliamo ancora mantenere il riserbo, la situazione è delicata — spiega Stefano Rossi, presidente della nuova coop — ma su come rilanciare la Cooperativ­a di Legnaia, abbiamo le idee chiarissim­e: riprendere contatto con gli agricoltor­i della Piana e del resti della Toscana, per puntare sul chilometro zero e sul bio, ovvero quello che per oltre un secolo ci ha caratteriz­zato». Rossi è già stato ricevuto da Palazzo Vecchio e presto conta di parlare anche con le amministra­zioni di Scandicci e Borgo San Lorenzo: «Abbiamo bisogno dell’appoggio di tutti. Legnaia è una realtà da 70 dipendenti, che speriamo di portare dentro la nuova coop che è aperta a tutti, con più di 500 soci agricoltor­i. Va salvata». «Il workers buyout (l’acquisizio­ne da parte dei lavoratori, ndr) — commenta Claudia Fiaschi, presidente di Confcooper­ative T0scana — può trasformar­e le crisi di impresa in opportunit­à di rilancio economico».

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In crisi La sede della coop a Firenze

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