Cura inglese Al British Institute serie di incontri sulla città post Covid
Al British institute gli incontri per studiare un futuro diverso per la città post Covid
«A Firenze i cittadini inglesi erano 40 mila, a fine ‘800. Ora sono poco più di mille ma vogliamo ancora dare il nostro contributo alla ripartenza della “nostra” città». È con questo spirito che Simon Gammell, direttore del British Institute of Florence, lancia «Firenze Now».
Una serie di incontri tra intellettuali, manager, istituzioni ed esperti su tutto ciò che c’è da cambiare nella città dopo l’emergenza e la crisi del covid «per fare una Firenze più smart, verde, migliore. È un’occasione che non possiamo perdere. L’obiettivo è creare un dialogo forte tra voci fiorentine e internazionali ed avere strumenti, risorse, partnership per affrontare le sfide, la prima l’utilizzo dei fondi del Recovery fund». Il Corriere Fiorentino sarà media partner.
Libertà di confronto, grazie al fatto che il British Institute of Florence è un ente autonomo «nato nel 1917 dall’unione degli inglesi di Firenze con gli amici fiorentini». Tra i partecipanti ci sono giornalisti come John Hooper, manager come l’italo-americano Morgan Fiumi, il responsabile di Enel per l’e-mobility Federico Caleno, l’urbanista Steven Britten e molti altri tra docenti ed esperti. Primo incontro, una intervista al sindaco Dario Nardella, mercoledì prossimo, alle 15,30, con un programma in evoluzione (come le risposte da trovare) e che andrà avanti fino a novembre.
«Dall’overtourism alla manifattura, dalla rivoluzione green all’economia della conoscenza, dalle botteghe alla rete di università e scuole internazionali — spiega Gammell — quando Firenze è entrata in crisi abbiamo capito che gli inglesi volevano esser parte della ricostruzione. Siamo parte della città e un gateway, una porta, tra il mondo e le più piccola città globale». Un cambiamento necessario, che ha coinvolto lo stesso British: «Siamo passati con tutti i corsi online in 24 ore. Abbiamo lanciato crowdfunding (metà fondi per noi, metà per la città), abbiamo capito quanto è amata Firenze nel mondo».
Da mercoledì Si parte con una intervista al sindaco «Il Corriere Fiorentino» sarà media partner