Toscana al voto, l’Italia ci guarda
Ceccardi-Giani, esito mai così incerto per l’elezione del nuovo presidente della Regione
Oggi e domani urne aperte per il referendum costituzionali, le elezioni regionali per il nuovo governatore il Consiglio regionale ed in 9 comuni, compreso Arezzo. Tre milioni i toscani al voto ed ai seggi si dovranno rispettare severe misure anti Covid: mascherina obbligatoria e gel disinfettante.
Oggi e domani 3 milioni di toscani — esattamente 2.985.115 tra uomini e donne — sono chiamati alle urne per eleggere il presidente della Toscana e i 40 nuovi consiglieri regionali. Un voto che ha valenza nazionale e che si svolgerà in modo anomalo a causa dell’emergenza Covid, con misure di sicurezza stringenti che potrebbero allungare i tempi di voto e le code ai seggi. Si vota oggi dalle ore 7 alle 23 e domani dalle ore 7 alle 15: nelle 3.936 sezioni elettorali i seggi sono stati insediati ieri pomeriggio.
La sicurezza
Occhio alle complesse istruzioni per poter votare, valide ovviamente anche per il referendum costituzionale e per il voto per i rinnovi di nove amministrazioni comunali. Per esercitare il diritto di voto occorrerà avere con sé la tessera elettorale, un documento di riconoscimento e la mascherina: senza protezione non si potrà entrare nelle sezioni per votare. La mascherina si dovrà indossare sempre ma si dovrà togliere davanti a scrutatori e presidente di seggio per farsi identificare, mantenendo però la distanza di due metri. Le mani dovranno essere igienizzate all’esterno del seggio, prima di ricevere la scheda e la matita, e anche dopo il voto e sarà l’elettore ad inserire le schede nell’urna. Ai seggi e fuori non sarà misurata la temperatura: la responsabilità a non presentarsi, se superiore a 37,5 gradi o in presenza di sintomi da Covid, è affidata all’elettore. Anziani e soggetti fragili avranno la precedenza per votare e, anche con l’aiuto di volontari della protezione civile, si farà in mondo di non avere troppe persone all’interno dei locali e che sia rispettata la distanza di sicurezza, con le code quindi che se necessario si allungheranno all'esterno.
Undicesima volta
Si voterà per le Regionali per l’undicesima volta, la prima fu nel 1970 (finora hanno sempre vinto coalizioni di centrosinistra) e dal 2015 gli elettori scelgono direttamente anche il presidente della Regione. La provincia con più votanti è quella fiorentina (775.840 cittadini) e Firenze è il Comune con il maggior numero di iscritti nelle liste elettorali (286.633). Per le elezioni regionali c’è una sola scheda, di colore arancione, ma due sono i voti: uno per il presidente, l’altro per una delle liste dei futuri consiglieri regionali. Sulla scheda i simboli sono incolonnati sulla sinistra e, a fianco, è indicato il candidato presidente collegato, il cui nome, in caso di coalizione, si trova all’interno di un rettangolo ampio corrispondente alle liste che lo sostengono. Accanto ad ogni simbolo c’è l’elenco dei candidati consiglieri della circoscrizione con una casella da contrassegnare per indicare la preferenza. Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti che lo sostengono. È possibile votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione, con il voto disgiunto. Per esprimere le preferenze si traccia una croce sul nome stampato sulla scheda: nel caso un elettore esprima due preferenze, una dovrà riguardare un candidato uomo e l’altra una candidata donna, tutti e due obbligatoriamente della stessa lista altrimenti il voto è nullo. Lo spoglio dei voti comincerà con il referendum e poi si passerà alle elezioni regionali.
Se nessun candidato presidente raccoglierà almeno il 40% dei voti, si andrà al ballottaggio tra i primi due per consensi e si dovrà di nuovo votare, il 4 e 5 ottobre. Chi vincerà avrà almeno 23 seggi, quindi una maggioranza ampia e se un candidato presidente otterrà più del 45% dei voti potrà avere fino a 26 seggi in Consiglio regionale, mentre 14 sono riservati alle opposizioni. La Toscana è l’unica Regione che prevede il ballottaggio, una norma introdotta nel 2015, e nell’unico precedente il ballottaggio non si è verificato, con la vittoria al primo turno per Enrico Rossi che era già stato presidente dal 2010 al 2015. I presidenti della Toscana finora sono stati sette, tutti uomini, ed il primo fu il socialista Lelio Lagorio, nato a Firenze.
Il dopo-Rossi L’elezione del nuovo governatore e dei quaranta consiglieri