La protesta dei residenti in Santo Spirito e Signoria «Ma il sindaco non c’è?»
In Santo Spirito e Signoria. Nardella: non era opportuno
Nella Firenze del divertimento senza regole che negli anni ha visto crescere a colpi di spritz e vodka tonic tanti soldatini della mala movida, c’è anche chi ha deciso di ribellarsi unendo le proprie forze. Sono i residenti e i comitati dell’area Unesco che in appena una settimana sono riusciti a organizzare due manifestazioni che hanno visto la partecipazione di un centinaio di persone.
Ieri, la lunga giornata di protesta è iniziata in piazza Santo Spirito, alle 10.30, davanti al sagrato di quella basilica che quasi tutte le sere viene preso d’assalto da migliaia di giovani che, fino all’alba, urlano, giocano a pallone, ascoltano musica ad altissimo volume, ballano, bevono fino a stare male e consumano ogni tipo di droga. I residenti, che per l’occasione avevano preparato numerosi cartelli — poi affissi all’ingresso del convento della comunità agostiniana — attendevano il sindaco Dario Nardella per un confronto. Quel confronto che proprio Nardella aveva prospettato a metà agosto dalle colonne del Corriere Fiorentino — era il giorno in cui 40 fiorentini depositavano un esposto alla Procura con tanto di testimonianze, video e foto su ciò che sono costretti a subire — «ma che fino a oggi non è arrivato nonostante le nostre sollecitazioni. Anzi chi ha provato a ricordarglielo sulla sua pagina Facebook è stato perfino bannato», spiega Jacopo Martini, portavoce del neo comitato di Santo Spirito. Il sindaco, che ieri era atteso all’interno della basilica per il vernissage sulla mostra dedicata al Crocifisso di Michelangelo, però, non si è presentato. E così le attenzioni si sono tutte concentrate sul critico d’arte Vittorio Sgarbi. «Professore ci aiuti lei», l’appello subito raccolto dal parlamentare e sindaco di Sutri. «Ora capisco perché (Nardella, ndr) mi ha telefonato dicendomi che non sarebbe potuto venire. Questo di Santo Spirito però è un problema che riguarda tutti, non può diventare un fatto politico. Lo esorto a tornare qui con monsignor Timothy Verdon, che fece una grande battaglia contro il degrado a Santa Maria del Fiore, e agire». Per Sgarbi si tratta di una questione di responsabilità civica: «Non possiamo consentire che un luogo così importante sia violato da comportamenti inaccettabili. Queste persone vanno multate, occorre che il sindaco garantisca almeno tre vigili urbani che impediscano di usare i gradini della chiesa come gabinetto».
Dopo aver incassato l’appoggio di Sgarbi i residenti anti movida di Santo Spirito, Sant’Ambrogio, santa Croce, piazza Strozzi e San Lorenzo si sono dati appuntamento davanti a Palazzo Vecchio. Con loro anche i comitati Progetto Firenze (che ha srotolato un lunghissimo striscione che recitava «Firenze non è in vendita»), Ma noi quando si dorme, Ridateci il silenzio, Palomar Palazzuolo, Piazza Madonna degli Aldobrandini,
Per la vivibilità e il decoro di Santa Croce e via dei Neri, San Felice. E «anche in questo caso, dal Comune, nessuno è venuto a incontrarci», lo sfogo dei fiorentini. Nardella si è fatto sentire a distanza: «Capisco i residenti, ma io devo
Solidarietà Sgarbi in Oltrarno: il sagrato della basilica va difeso, non può essere un gabinetto
amministrare una città complessa, che ha tutti i problemi di tante città italiane. Ma siamo aperti e disponibili al confronto. Quando vorranno sarò felicissimo di incontrarli». E sull’assenza in Santo Spirito e in piazza Signoria ha detto: «Non sono stato invitato e ho capito che non volevano esponenti politici. Comunque preferisco non partecipare a eventi pubblici oggi che è giorno di silenzio elettorale».