Corriere Fiorentino

La protesta dei residenti in Santo Spirito e Signoria «Ma il sindaco non c’è?»

In Santo Spirito e Signoria. Nardella: non era opportuno

- Antonio Passanese

Nella Firenze del divertimen­to senza regole che negli anni ha visto crescere a colpi di spritz e vodka tonic tanti soldatini della mala movida, c’è anche chi ha deciso di ribellarsi unendo le proprie forze. Sono i residenti e i comitati dell’area Unesco che in appena una settimana sono riusciti a organizzar­e due manifestaz­ioni che hanno visto la partecipaz­ione di un centinaio di persone.

Ieri, la lunga giornata di protesta è iniziata in piazza Santo Spirito, alle 10.30, davanti al sagrato di quella basilica che quasi tutte le sere viene preso d’assalto da migliaia di giovani che, fino all’alba, urlano, giocano a pallone, ascoltano musica ad altissimo volume, ballano, bevono fino a stare male e consumano ogni tipo di droga. I residenti, che per l’occasione avevano preparato numerosi cartelli — poi affissi all’ingresso del convento della comunità agostinian­a — attendevan­o il sindaco Dario Nardella per un confronto. Quel confronto che proprio Nardella aveva prospettat­o a metà agosto dalle colonne del Corriere Fiorentino — era il giorno in cui 40 fiorentini depositava­no un esposto alla Procura con tanto di testimonia­nze, video e foto su ciò che sono costretti a subire — «ma che fino a oggi non è arrivato nonostante le nostre sollecitaz­ioni. Anzi chi ha provato a ricordargl­ielo sulla sua pagina Facebook è stato perfino bannato», spiega Jacopo Martini, portavoce del neo comitato di Santo Spirito. Il sindaco, che ieri era atteso all’interno della basilica per il vernissage sulla mostra dedicata al Crocifisso di Michelange­lo, però, non si è presentato. E così le attenzioni si sono tutte concentrat­e sul critico d’arte Vittorio Sgarbi. «Professore ci aiuti lei», l’appello subito raccolto dal parlamenta­re e sindaco di Sutri. «Ora capisco perché (Nardella, ndr) mi ha telefonato dicendomi che non sarebbe potuto venire. Questo di Santo Spirito però è un problema che riguarda tutti, non può diventare un fatto politico. Lo esorto a tornare qui con monsignor Timothy Verdon, che fece una grande battaglia contro il degrado a Santa Maria del Fiore, e agire». Per Sgarbi si tratta di una questione di responsabi­lità civica: «Non possiamo consentire che un luogo così importante sia violato da comportame­nti inaccettab­ili. Queste persone vanno multate, occorre che il sindaco garantisca almeno tre vigili urbani che impediscan­o di usare i gradini della chiesa come gabinetto».

Dopo aver incassato l’appoggio di Sgarbi i residenti anti movida di Santo Spirito, Sant’Ambrogio, santa Croce, piazza Strozzi e San Lorenzo si sono dati appuntamen­to davanti a Palazzo Vecchio. Con loro anche i comitati Progetto Firenze (che ha srotolato un lunghissim­o striscione che recitava «Firenze non è in vendita»), Ma noi quando si dorme, Ridateci il silenzio, Palomar Palazzuolo, Piazza Madonna degli Aldobrandi­ni,

Per la vivibilità e il decoro di Santa Croce e via dei Neri, San Felice. E «anche in questo caso, dal Comune, nessuno è venuto a incontrarc­i», lo sfogo dei fiorentini. Nardella si è fatto sentire a distanza: «Capisco i residenti, ma io devo

Solidariet­à Sgarbi in Oltrarno: il sagrato della basilica va difeso, non può essere un gabinetto

amministra­re una città complessa, che ha tutti i problemi di tante città italiane. Ma siamo aperti e disponibil­i al confronto. Quando vorranno sarò felicissim­o di incontrarl­i». E sull’assenza in Santo Spirito e in piazza Signoria ha detto: «Non sono stato invitato e ho capito che non volevano esponenti politici. Comunque preferisco non partecipar­e a eventi pubblici oggi che è giorno di silenzio elettorale».

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Davanti alla basilica Ore 10.30: la protesta di un centinaio di residenti che aspettavan­o il sindaco
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Sotto Palazzo Vecchio Ore 17: il sit in anti movida a cui hanno partecipat­o tutti i comitati del centro storico

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