Gaetano-Federico, il futuro è qui (mercato permettendo)
Un loro guizzo ha deciso la partita: «Talenti puri»
Sarà contento anche il ct Riberti Mancini di come la coppia azzurra della Fiorentina abbia deciso la sfida contro il Torino. Se fino al momento del gol Chiesa e Castrovilli erano apparsi in ombra e spesso in difficoltà l’azione del gol vittoria dimostra quanto possano essere decisivi. Nel gioco, certo, ma anche e soprattutto in area di rigore dove è il talento a fare la differenza. L’affondo sulla destra di Chiesa che non lascia scampo ad Ansaldi è uno dei pezzi forte del repertorio, il tempismo con il quale Castrovilli si fa trovare puntuale all’appuntamento con il gol il segno di un’intelligenza tattica non indifferente.
Sempre dalla destra, e sempre da un cross di Chiesa, era nato il gol di Biraghi, ma in quella circostanza il tocco di Castrovilli aveva messo in fuorigioco il terzino (tra i migliori dei viola). La Fiorentina ricomincia da dove aveva terminato, con tre punti raccolti grazie ai suoi giovani più importanti e più ricercati sul mercato. Se per Chiesa gran parte della storia deve essere ancora scritta, per Castrovilli non c’era miglior modo di bagnare l’esordio con la maglia numero 10 («Indossare quel numero è onore — dice — ma il gol è anche merito del lavoro in allenamento»). «Quando scherzavo chiedendo a Gaetano di non fare scherzi intendevo anche di fare qualche gol, e lui l’ha fatto — commenta Rocco Commisso a fine gara — di certo resterà con noi a lungo. Chiesa? Anche lui rimane, ad ora non so altro. Però non voglio parlare di mercato. La squadra in questo momento è formata e sono soddisfatto di come è stata allestita. Il nostro obiettivo è fare meglio dell’anno scorso, vedo un gruppo più forte, poi valuteremo se capiteranno occasioni ma non dimentichiamo che veniamo da investimenti importanti sostenuti a gennaio, quando ho avuto paura. Adesso non mancano i volti nuovi, contro il Torino mi sono piaciuti in parecchi. Sono soddisfatto del lavoro di Iachini e soprattutto sono molto felice di non dover attendere quattro mesi per la mia prima vittoria al Franchi».
E dire che non era cominciata benissimo la serata di Castrovilli, in un centrocampo inedito orfano di Pulgar e nel quale Duncan e Bonaventura hanno faticato a giocare tra le linee, e pure per Chiesa le cose non erano andate meglio. Schierato come quinto di centrocampo a tutta fascia l’esterno ha impiegato un bel po’ a trovare i giusti spazi, rinunciando a tiri e dribbling nel secondo tempo e allargandosi sempre di più. Niente che gli abbia impedito di decidere la partita, anche perché da quel momento in poi la Fiorentina ha legittimato la vittoria arrivando ancora al tiro con lo stesso Castrovilli cresciuto nel finale di partita. «Il suo gol è frutto delle prove settimanali — il parere di Iachini — e lui ha tutte le caratteristiche giuste per diventare pericoloso negli inserimenti in area. Abbiamo ricominciato come avevano finito, con una prestazione positiva, adesso si tratta di inserire i nuovi cercando di affrontare una partita alla volta con la giusta organizzazione. Avevamo preparato la partita come l’abbiamo giocata, con Chiesa sulla fascia, a volte non lo abbiamo cercato abbastanza ma dopo l’intervallo abbiamo corretto i nostri errori. Potevamo segnare di più, lavoreremo per essere più incisivi ma da attaccanti così giovani non dobbiamo aspettarci tutto subito».
Passo lungo In difficoltà nei minuti iniziali della gara, poi sono emersi nella parte finale