Corriere Fiorentino

Gaetano-Federico, il futuro è qui (mercato permettend­o)

Un loro guizzo ha deciso la partita: «Talenti puri»

- Tommaso Loreto

Sarà contento anche il ct Riberti Mancini di come la coppia azzurra della Fiorentina abbia deciso la sfida contro il Torino. Se fino al momento del gol Chiesa e Castrovill­i erano apparsi in ombra e spesso in difficoltà l’azione del gol vittoria dimostra quanto possano essere decisivi. Nel gioco, certo, ma anche e soprattutt­o in area di rigore dove è il talento a fare la differenza. L’affondo sulla destra di Chiesa che non lascia scampo ad Ansaldi è uno dei pezzi forte del repertorio, il tempismo con il quale Castrovill­i si fa trovare puntuale all’appuntamen­to con il gol il segno di un’intelligen­za tattica non indifferen­te.

Sempre dalla destra, e sempre da un cross di Chiesa, era nato il gol di Biraghi, ma in quella circostanz­a il tocco di Castrovill­i aveva messo in fuorigioco il terzino (tra i migliori dei viola). La Fiorentina ricomincia da dove aveva terminato, con tre punti raccolti grazie ai suoi giovani più importanti e più ricercati sul mercato. Se per Chiesa gran parte della storia deve essere ancora scritta, per Castrovill­i non c’era miglior modo di bagnare l’esordio con la maglia numero 10 («Indossare quel numero è onore — dice — ma il gol è anche merito del lavoro in allenament­o»). «Quando scherzavo chiedendo a Gaetano di non fare scherzi intendevo anche di fare qualche gol, e lui l’ha fatto — commenta Rocco Commisso a fine gara — di certo resterà con noi a lungo. Chiesa? Anche lui rimane, ad ora non so altro. Però non voglio parlare di mercato. La squadra in questo momento è formata e sono soddisfatt­o di come è stata allestita. Il nostro obiettivo è fare meglio dell’anno scorso, vedo un gruppo più forte, poi valuteremo se capiterann­o occasioni ma non dimentichi­amo che veniamo da investimen­ti importanti sostenuti a gennaio, quando ho avuto paura. Adesso non mancano i volti nuovi, contro il Torino mi sono piaciuti in parecchi. Sono soddisfatt­o del lavoro di Iachini e soprattutt­o sono molto felice di non dover attendere quattro mesi per la mia prima vittoria al Franchi».

E dire che non era cominciata benissimo la serata di Castrovill­i, in un centrocamp­o inedito orfano di Pulgar e nel quale Duncan e Bonaventur­a hanno faticato a giocare tra le linee, e pure per Chiesa le cose non erano andate meglio. Schierato come quinto di centrocamp­o a tutta fascia l’esterno ha impiegato un bel po’ a trovare i giusti spazi, rinunciand­o a tiri e dribbling nel secondo tempo e allargando­si sempre di più. Niente che gli abbia impedito di decidere la partita, anche perché da quel momento in poi la Fiorentina ha legittimat­o la vittoria arrivando ancora al tiro con lo stesso Castrovill­i cresciuto nel finale di partita. «Il suo gol è frutto delle prove settimanal­i — il parere di Iachini — e lui ha tutte le caratteris­tiche giuste per diventare pericoloso negli inseriment­i in area. Abbiamo ricomincia­to come avevano finito, con una prestazion­e positiva, adesso si tratta di inserire i nuovi cercando di affrontare una partita alla volta con la giusta organizzaz­ione. Avevamo preparato la partita come l’abbiamo giocata, con Chiesa sulla fascia, a volte non lo abbiamo cercato abbastanza ma dopo l’intervallo abbiamo corretto i nostri errori. Potevamo segnare di più, lavoreremo per essere più incisivi ma da attaccanti così giovani non dobbiamo aspettarci tutto subito».

Passo lungo In difficoltà nei minuti iniziali della gara, poi sono emersi nella parte finale

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Numero 10 Gaetano Castrovill­i. primo gol all’esordio con la maglia numero 10

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