Come eravamo in lockdown nei «cartoni» di Philippe Hérard
CARNET
Una per ogni giorno di lockdown: 56 opere in tutto realizzate su supporti occasionali, scovati in cantina o in soffitta della sua casa in campagna. Fatte su supporti che altro non sono se non cartoni strappati, macchiati, a volte ricomposti pezzo pezzo. Philippe Hérard ne ha portate 35 a Firenze: da ieri sono esposte alla B.east Gallery (via di Mezzo 42) dove resteranno fino al 19 dicembre, mentre qua e là, in città ha lasciato dei segni con interventi simili — in Borgo Pinti, in via del Campuccio, in via della Scala. D’altronde è questo quello che fa dal 2009 questo artista francese timido e delicato, che si sottrae alla comunicazione a parole prediligendo parlare coi colori: risvegliare al mattino Parigi con i suoi interventi di street art. Il lavoro esposto in galleria — in collaborazione con Institut Français dove già venerdì firmava le copie del suo catalogo, nella libreria — in fondo è un diario per immagini della sua personale esperienza di isolamento. Così, con il suo linguaggio poetico e i tratti quasi da illustratore, ci racconta le sue giornate recluso, che poi sono anche le nostre, in una carrellata di lavori — riunite sotto il titolo di Isolement — malinconici, dolci, veritieri. C’è la storia di tutti noi, isolati, appunto, impossibilitati a toccarci,
Una delle opere dello street artist Philippe Hérard
trasformati dal virus. E ci sono i tanti momenti in cui abbiamo pensato — e ci abbiamo ragionato su aprendo dibattiti — che mentre stavamo chiusi in casa la natura e gli animali stavano riprendendosi il posto dovuto. La mucca che sbircia nel corridoio di casa Hérard a pochi centimetri da un appendiabiti a muro, ad esempio, non è metafora di niente. Il fatto è che un giorno il mammifero si è davvero palesato in quel corridoio lungo e stretto che prende la luce da una porta aperta nel fondo. E lo stesso
dicasi per le lunghe ore trascorse a inventarsi giochi intelligenti coi bimbi rappresentati in un altro cartone. Non tutte le opere sono così realistiche. Anche le metafore abbondano: ci imbattiamo in un uomo che cerca di forzare il muro di vetro oltre il quale si intravede una folla da cui si è costretti a stare lontani o in una famiglia composta da soggetti piccolissimi al cospetto di pentole e forchette giganti. Una mostra delicata. Da vedere.
FABBRICA EUROPA
Firenze, Parc, parco delle Cascine
Il Festival Fabbrica Europa prosegue domani alle 18 con un nuovo appuntamento de «Il corso della musica» con Simone Graziano al pianoforte e la sua lezioneconcerto «Da Debussy a Billie Eilish» (ingresso gratuito su prenotazione tel. 055 365707). Alle 21 la coreografa Cristina Kristal Rizzo presenta «VN / Variazioni criminali» al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci.
EROS E THANATOS
Sesto Fiorentino, Centro Espositivo Antonio Berti, via Bernini 57
Oggi alle 11 si inaugura la mostra «Eros e Thanatos - L’arte sensuale e macabra di Michel Fingesten», ultimo capitolo della trilogia sulla grafica che dal Simbolismo arriva alle Avanguardie del ’900 e all’arte degenerata, in apertura dell’edizione 2020 di «Alto-Basso».
ARTIGIANATO E PALAZZO
Firenze, Giardino Corsini
Termina oggi la manifestazione Artigianato e Palazzo. Protagonisti 70 maestri artigiani per un viaggio tra arti e mestieri legati alle più antiche tradizioni, talvolta tradotti in codici contemporanei. Ingresso: donazione consigliata 10 euro (gratuito fino a 12 anni), le donazioni contribuiranno alla raccolta fondi «Artigianato e Palazzo: Giambologna e la Fata Morgana».
SLA, TOSCANA ILLUMINATA DI VERDE