Davanti alla figlia
Vaiano, la procura: Claudia fu uccisa con la bambina in casa
La figlia di due anni era in casa mentre la madre veniva uccisa da suo padre. Le indagini disposte dalla Procura di Prato, attraverso le immagini registrate da una telecamera di videosorveglianza, fanno luce su un inquietante particolare nella vicenda del femminicidio di Claudia Corrieri, 38 anni, insegnante di fitness uccisa una settimana fa dal compagno Leonardo Santini.
I due avevano concepito una figlia, una bambina che oggi ha due anni, subito dopo l’inizio della loro relazione. Convivevano tutti e tre in una casa in collina nella frazione vaianese de La Briglia, la stessa dove tra mercoledì notte e giovedì mattina scorsi sono andati in scena una furiosa liSono te e l’uccisione della donna. La presenza della piccola in casa in quei drammatici frangenti è una circostanza che ribalta la prima ricostruzione, secondo cui la figlia sarebbe stata portata dai nonni paterni prima del litigio. le telecamere di videosorveglianza a chiarire la dinamica: attorno alle 9 è possibile scorgere un unico passaggio dell’auto di Santini dal garage della sua abitazione verso la strada. Dopo aver ucciso la compagna, l’uomo avrebbe dunque scritto il biglietto nel quale spiegava la condizione di difficoltà della coppia, con il timore che Claudia Corrieri potesse per questo, chiedere l’affidamento esclusivo della bambina. Solo in quel momento l’uomo si sarebbe deciso a portare la figlia dai propri genitori, per poi dirigersi a San Marcello pistoiese, dove si è tolto la vita gettandosi da un ponte sospeso.
Secondo gli inquirenti è probabile che nei momenti di violenza la bambina fosse in un’altra stanza. Le certezze su quanto accaduto in quei terribili attimi sono comunque impossibili da ricercare, dato che non ci sono altri testimoni. Tuttavia sarà fondamentale, per i militari che indagano sul caso, cercare di comprendere quanto i genitori dell’uomo abbiano capito del suo turbamento: gli investigatori vogliono sapere se hanno visto che il loro figlio aveva fazzoletti intrisi di sangue in auto e soprattutto se hanno notato la fasciatura alla mano dell’uomo.
Ad aggiungere altre tessere nel puzzle di ricostruzione della vicenda, ieri, sono giunti anche i risultati dell’autopsia sui due cadaveri disposte dalla procura pratese, guidata da Giuseppe Nicolosi. Il medico legale ha rilevato una grande ferita alla testa della donna, inferta con un corpo contundente — forse un martello — e un taglio profondo nel palmo della mano di lui, procurato con un coltello. Forse lo stesso che il cinquantenne disoccupato ha poi utilizzato per il fendente mortale alla gola della compagna.
L’autopsia La donna è stata colpita con un martello e poi con una coltellata mortale alla gola