Né prof, né mense: i sindaci protestano
Scuola, il ritardo delle nomine blocca l’avvio del tempo pieno: «Danni alle famiglie»
«Abbiamo fatto i salti mortali lavorando tutto il periodo estivo per garantire la corretta apertura delle scuole compresi gli spazi per le mense, ma il ritardo cronico con cui lo Stato procede alle nomine degli insegnanti mancanti alla scuola statale, ha costretto i dirigenti scolastici a richiederci l’avvio del servizio mensa il 5 ottobre».
Lo sfogo, da padre e da sindaco, è di Sandro Fallani, primo cittadino di Scandicci: mentre nei nidi e nelle materne comunali la mensa è iniziata con la prima campanella, nelle elementari e materne statali partirà a ottobre perché mancano ancora docenti e bidelli e gli istituti sono costretti a fare orari ridotti. Una situazione comune ad altre città. Gli uffici scolastici stanno lavorando a ritmi serrati, ma le procedure, quest’anno solo telematiche, sono complesse (e rese più complicate dall’impossibilità, per le norme anti Covid, di fare le convocazioni in presenza) e vanno a rilento. Nella provincia di Firenze martedì sono stati assegnati i posti a tempo determinato delle scuole di primo e secondo grado, ma ieri gli incarichi sono stati sospesi perchè «a seguito di un controllo d’ufficio, si sono rilevate incongruenze che richiedono la revisione dei conferimenti di incarico» spiega l’ufficio scolastico. I posti per infanzia ed elementari e quelli che hanno richiesto un ulteriore controllo dovrebbero essere comunicati questa mattina, poi gli insegnanti potranno prendere servizio.
Le difficoltà però si ripercuotono sull’organizzazione delle scuole, che non possono garantire tempo pieno e il servizio mensa finché non hanno tutto il personale, e su quella delle singole famiglie. «Non è concepibile che nel 2020 ci vogliano mesi per organizzare il personale, siamo al limite dell’intollerabile e del poco comprensibile, un rischio di frattura con il mondo reale» scrive su Facebook Fallani.
Insieme ai suoi colleghi di Fiesole, Vaglia, Signa, Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Lastra a Signa, che fanno parte della Conferenza per l’Istruzione della zona Fiorentina Nord Ovest, questa mattina invierà una lettera-appello all’ufficio scolastico.
«Sollecitiamo a procedere velocemente alle nomine degli insegnanti che mancano perché questo mette in difficoltà le famiglie e i lavoratori, con ripercussioni su refezione e trasporto scolastico» spiega Monica Roso, assessore all’Istruzione di Campi e presidente della Conferenza. «Dopo tutti gli sforzi che le amministrazioni hanno fatto non è possibile essere bloccati». A Campi la mensa dovrebbe ripartire il 28 settembre, a Calenzano il 5 ottobre.
A Firenze più della metà degli istituti comprensivi sono partiti con il servizio mensa, alcuni lo stanno attivando in questi giorni, altri hanno chiesto un rinvio (mentre nelle materne comunali il servizio è partito il primo giorno di scuola). Ma alcuni genitori, per esempio alla Vittorio Veneto, non hanno ancora ricevuto comunicazioni sull’inizio della mensa. «Abbiamo messo in campo il massimo sforzo possibile e come Comune siamo stati pronti fin dal 14 settembre sul servizio mensa. Auspichiamo che le scuole siano in grado di organizzarsi nel più breve tempo possibile», spiega l’assessore all’Educazione Sara Funaro.
E per oggi e domani rischio ulteriori disagi per lo sciopero nazionale di tutto il personale dirigente, docente, Ata ed educativo della scuola indetto dalle Associazioni sindacali Usb P-I Scuola, Unicobas Scuola e Università, Cobas Scuola Sardegna e Cub scuola Università e Ricerca
Fallani (Scandicci) Non è concepibile che nel 2020 ci vogliano mesi per organizzare, siamo al limite dell’intollerabile Si rischia una frattura con il mondo reale