E Commisso: «Entro un mese sceglierò tra Campi e Firenze»
Nardella sulla scia di Commisso «Franchi, interventi profondi»
Lo slogan ci sarebbe già. «Il progresso è qua!», urla a Commisso un tifoso viola vedendolo entrare a Villa Rucellai, sede del Comune. È l’ennesima tappa della partita infinita. Da una parte Campi, dall’altra Firenze. Nel mezzo, il nuovo stadio. Il momento della scelta però, si avvicina, e ieri Rocco ha raccolto altri elementi (parecchio) importanti.
Lo ha fatto in una (lunghissima) mattinata, andando a far visita (dopo l’incontro con Nardella di martedì) all’altro grande attore di questa vicenda: Emiliano Fossi. Una visita, quella al primo cittadino di Campi Bisenzio, attesa da tempo. Due ore di faccia a faccia nel corso del quale il presidente della Fiorentina si è fatto aggiornare sui passi mossi dall’amministrazione nei mesi scorsi. Da quando, per intendersi, il direttore generale viola Joe Barone ha incontrato la famiglia Casini, proprietaria dei terreni nei quali potrebbe sorgere il nuovo stadio (38 ettari lungo via Allende) trovando l’accordo per un’opzione d’acquisto (valida fino al 2021) per circa 5 milioni di euro. Successivamente, la società, ha fatto pervenire al sindaco la lettera con la quale ha ufficializzato la sua manifestazione d’interesse per la realizzazione in quell’area per il nuovo stadio. Da quel momento, il sindaco Fossi non s’è mai fermato: ha aggiornato il piano urbanistico, ha presentato in Regione il progetto che prevede la realizzazione di un nuovo svincolo autostradale e della tramvia che dovrebbe arrivare proprio a Campi e ieri ha fatto il punto con il patron viola. «L’incontro è stato positivo — le sue parole — e posso ribadire che stiamo rispettando tutte le tempistiche che prevedono, qualora la scelta ricadesse su Campi, di dare l’ok per l’inizio dei lavori tra gennaio e marzo del 2021».
Bocca cucita invece, sui costi. «Su questo dovete parlare con la Fiorentina», la risposta di Fossi. Al suo fianco Rocco ascolta, e spiega che «l’ipotesi Campi resta percorribile, così come quella del Franchi». È quella, la priorità. Soltanto a certe condizioni, però: le sue. «Mi dispiace ma non considero il Franchi un monumento. Se spendo dei soldi devo fare quello che ho in mente io». E quindi una ricostruzione quasi totale. «Distruggere tutto? No, qualcosa posso tenere, io voglio distruggere solo le cose brutte costruendo qualcosa di bello».
Per questo, spera di poter andare a Roma (al ministero dei beni culturali) il prima possibile, in modo da capire nei dettagli cosa potrà fare, e cosa no, a Campo di Marte. Nel frattempo, assieme ai suoi architetti, porterà avanti e studierà i due progetti «paralleli». «Ci sono pro e contro per entrambi», ha aggiunto ieri. A sfavore di Campi, per esempio, c’è il fattore tempo. Qualora arrivassero tutti i permessi infatti, sul Franchi si potrebbe intervenire più velocemente. L’asso che Fossi può calare su questo immenso tavolo verde, invece, è il fatto che nel suo Comune Rocco potrebbe realizzare uno stadio ex novo che, in automatico, sarebbe di sua proprietà. Certo, non si può dire che Commisso non stia valutando tutto con la massima attenzione. Sempre ieri, per esempio, dopo il colloquio a Villa Rucellai ha voluto vedere i terreni interessati, ma non solo. La mattinata infatti si è conclusa con una visita ai Gigli, dove ha incontrato alcuni manager del centro commerciale per farsi spiegare numeri, movimento d’affari, volume di visitatori. Del resto, non di solo stadio si parla e per scegliere, una volta per tutte, è bene avere le idee chiare. La palla, ora, è tra i piedi di Rocco. Non resta che capire se andrà in direzione Campi o Firenze.
Vertice Ieri due ora di faccia a faccia con Fossi per fare il punto sull’iter burocratico avviato: «Stiamo rispettando le tempistiche che ci eravamo dati con Rocco»
Affari Il presidente della Fiorentina dopo una visita ai terreni opzionati qualche mese fa è andato ai Gigli per incontrare i manager del centro commerciale