Il centrodestra alla ricerca di un leader in Consiglio
Tanti alla prima esperienza, mentre tra i rieletti c’è già chi si tira indietro: «Meglio fare il capogruppo»
Il centrodestra riparte in folle. La discussione sulle cariche da assegnare in Consiglio regionale e la mancanza di una leadership solida segnano il primo ostacolo per la coalizione. Chi sarà la spina nel fianco del governo di Eugenio Giani a Palazzo del Pegaso?
La Lega guida la truppa degli eletti con otto consiglieri, ma non è affatto scontato che sia un esponente del Carroccio a ricoprire il ruolo di portavoce dell’opposizione. Di fatti la posta in gioco si compone di numerose variabili e incarichi, che potrebbero portare immediatamente uno dei cinque esponenti eletti di Fratelli d’Italia, tutti esordienti in Consiglio, a ricoprire questo ruolo. L’impasse è figlia di due dati di realtà: il fatto che gli eletti ancora non si conoscano e la defezione annunciata di Susanna Ceccardi che aveva già espresso il suo desiderio di tornare al Parlamento europeo in caso di sconfitta.
Ci sono quindi una serie di equilibri da (ri)trovare, tra rivendicazioni dei partiti e aspirazioni personali. Oltre ai 13 sovranisti, l’opposizione si comporrà di un consigliere di Forza Italia e di due del Movimento 5 Stelle. La logica vuole che sia la Lega a parlare per prima. In questo senso, il profilo di Elisa Montemagni, già capogruppo dei salviniani nello scorso quinquennio, sembra quello più adeguato a ricoprire il ruolo di portavoce della minoranza. Ma per lei, comunque «lusingata e disponibile», non sembra essere questa la priorità: «Dobbiamo conoscerci, è presto per decidere, anche perché ci sono molti ruoli in ballo». Ad esempio? «Quello di capogruppo in Consiglio per il mio partito, un compito che onestamente — rivela Montemagni — mi piacerebbe continuare a ricoprire. Il ruolo di portavoce dell’opposizione è più istituzionale, serve mediare». Servirà, infatti. Come sarà utile, per il prossimo portavoce, avere il carisma per condurre il gruppo: una caratteristica che con la defezione di Ceccardi pare complesso da ricercare negli eletti, per lo più alla prima esperienza.
Forse anche per questo gli eletti del Carroccio sono stati convocati per mercoledì a Roma al cospetto del leader Matteo Salvini: un incontro — si apprende — nel quale saranno fornite linee guida per il comportamento in aula. Il commissario toscano del partito, il deputato bergamasco Daniele Belotti, non si mostra preoccupato: «Non c’è bisogno di una leadership quando fai opposizione, ma di una squadra», chiarisce allontanando le ombre di una scelta complessa. In questo schema Fratelli d’Italia intravede la fessura e ci prova. Il partito di Giorgia Meloni è pur sempre quello che in Toscana ha avuto la crescita più significativa nel corso dell’ultima tornata elettorale. Quindi sono partite le ambasciate e le trattative: «Ancora è presto, ma stiamo cercando di capire quale sia la soluzione migliore con gli alleati», nicchia da il deputato Giovanni Donzelli. Il consigliere comunale fiorentino di FdI Alessandro Draghi, nel corso della trasmissione politica Telegram di TeleIride è stato più diretto, spiegando che le aspirazioni del suo partito per quel ruolo sono più che legittime.
Patata bollente Montemagni: per fare il portavoce delle opposizioni serve capacità di mediazione, preferirei fare altro Donzelli: i ruoli? Poi ne parleremo