Sempre verdi
Iachini punta su un gruppo di senatori per far crescere i più giovani Il ruolo centrale di Borja e Ribéry
del Milan. Certo, non nelle corazzate di Sacchi o Ancelotti ma ha pur sempre lottato per entrare in Europa.
Con lo spirito di sacrificio e la capacità di adattarsi si è costruito una carriera che lo vede da anni nel giro della nazionale. Potendo puntare su giocatori così, Beppe Iachini ha dei preziosi alleati in campo che possano contagiare gli altri con la grinta e la fame di ottenere risultati. I nuovi arrivati si aggiungono a Ribéry e Caceres. Franck è l’unico nel reparto offensivo ad avere la carta d’identità un po’ ingiallita. Già lo scorso anno ha mostrato le sue doti di leader, quando dalla panchina dopo essere stato sostituito si alzava in piedi per dare indicazioni agli altri.
Fu eclatante l’episodio di un anno fa dopo la sconfitta contro il Genoa. In piena notte, mentre tutti tornarono a casa, andò al centro sportivo per sfogarsi pedalando sulla cyclette. Una sana abitudine che ha ripetuto anche in altre circostanze rimaste segrete. E come dimenticare quando, lo scorso giugno, prima delle 7 del mattino era già al centro sportivo. Questa attenzione quasi maniacale è come la stella polare per i compagni emergenti che affrontano i primi anni della carriera. Nel reparto difensivo invece c’è Martin Caceres che, dopo aver girato più squadre negli ultimi anni, si è stabilito a Firenze. In partita urla spesso a chi condivide il suo ruolo, magari non per dare indicazioni tattiche, ma per tenere alta la concentrazione.
Ma la Fiorentina non è stata l’unica società a puntare sull’esperienza per migliorarsi. Lo ha fatto anche l’Inter, avversaria fra due giorni, acquistando Vidal e Kolarov. Prima ancora il Milan che, per risollevarsi, a gennaio ha puntato sul trentanovenne Ibrahimovic. Infine, anzi, in principio fu la Juventus che due anni fa scelse CR7, allora trentatreenne, per centrare l’obiettivo Champions.