Dante al Bargello, dove fu esiliato Due mostre sul Poeta, Firenze e l’arte
Nel 2021 le esposizioni in collaborazione con l’Università e le istituzioni cittadine Il ministro Manfredi: «Unione di forze tra il mondo della ricerca e della cultura»
Museo del Bargello, Sala dell’Udienza, anno 1302: il podestà Cante Gabrielli proclama la condanna all’esilio di Dante. È la fine del rapporto d’amore tra il Poeta e la sua città. Trentacinque anni dopo, 1337, sempre al Museo del Bargello, Cappella del Podestà: gli allievi di Giotto dipingono l’affresco che ritrae il Poeta tra i beati in Paradiso. È l’inizio di un tardivo ripensamento e pentimento da parte di Firenze che sente di aver tradito la memoria di Dante, una lunga e mai compiuta ricucitura.
Non è dunque un caso se è intorno all’anno 1337 che il Bargello intende iniziare le celebrazioni per l’anno dantesco, il 2021, i sette secoli dalla morte. Le celebrazioni fiorentine iniziano con due mostre presentate ieri alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, il profesquesti
❞ La direttrice D’Agostino Un onore per noi questi progetti che a 700 anni dalla morte dell’Alighieri creeranno importanti sinergie
● Da marzo «Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante» si terrà dal 23 marzo al 25 luglio «La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’ immaginario simbolista» dal 23 settembre al 9 gennaio 2021 sor Gaetano Manfredi, perché realizzate in collaborazione con l’Università di Firenze. La prima delle quali è dedicata appunto alla «ricostruzione» del rapporto tra Dante e Firenze a partire dal 1337. Si intitola Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante, si inaugurerà il 23 marzo e proseguirà fino al 25 luglio a cura di Luca Azzetta, Sonia Chiodo e Teresa De Robertis dell’Università di Firenze, con l’aiuto dei filologi e storici dell’arte Andrea De Marchi, Giovanna Frosini, Andrea Mazzucchi, Marco Petoletti, e Stefano Zamponi. Le pitture della cappella a opera degli allievi di Giotto, come anche gli altri affreschi trecenteschi del Bargello, faranno parte della mostra.
Proprio Mazzucchi, ordinario di Filologia dantesca a Napoli e membro del Comitato per le celebrazioni, ha spiegato come momenti espositivi «restituiscono con efficacia la storia della percezione di Dante e della Commedia attraverso i secoli, e con essa anche la storia della lingua». Lingua che sarà al centro di un altro fondamentale progetto legato a Dante2021, il Museo della Lingua Italiana che l’assessore alla cultura di Palazzo Vecchio Tommaso Sacchi ha confermato nascerà in Santa Maria Novella, negli ambienti della Scuola Marescialli, nel corso del prossimo anno.
La seconda mostra, dal titolo La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista si terrà dal 23 settembre 2021 al 9 gennaio 2022 e sarà curata da Carlo Sisi insieme al comitato scientifico composto da Emanuele Bardazzi, Ilaria Ciseri, Flavio Fergonzi, e Laura Melosi. Proporrà una selezione di opere che, dalle correnti naturaliste agli influssi europei del Simbolismo, legano la Commedia al mondo dell’arte.
«Un’opportunità e un onore per noi — ha detto Paola D’Agostini, direttrice del Bargello — per creare sinergie con le principali istituzioni culturali della città». Infatti insieme al Bargello, al Ministero dell’Università e all’Università di Firenze, hanno unito le loro forze in questa prima fase di celebrazioni dantesche anche la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca Laurenziana e la Biblioteca Riccardiana, ognuna delle
Storia Nel 1302, nella Sala dell’Udienza, fu emanata la sentenza che lo condannò
quali concederà in prestito alcuni manoscritti. Coinvolte nel progetto anche l’Accademia della Crusca e l’Opificio delle Pietre Dure sono stati interlocutori istituzionali fondamentali nell’articolazione del progetto scientifico. «È un momento importante e un evento rilevante per tutto il Paese — ha commentato il ministro Manfredi — che segna un’unione di forze tra mondo della ricerca e mondo della cultura, tra il nostro ministero e quello dei Beni Culturali, che si trasformerà nei prossimi mesi in una collaborazione permanente tra me e Dario Franceschini». «Si apre un anno dedicato a Dante — chiosa l’assessore Sacchi — e oggi ribadiamo che cultura, ricerca e università viaggiano insieme. Vuol dire partire col piede giusto».