Corriere Fiorentino

Da Piombino a Prato e Siena, i Pd reclamano un posto in giunta

Le richieste delle federazion­i (in teleconfer­enza) a Bonafè e Giani

- Giorgio Bernardini

C’è voglia di festeggiar­e, ma non c’è tempo. Non per il Pd, già alle prese con gli equilibri e i desiderata dei territori per la nuova giunta regionale. Sistema portuale a Livorno, Confindust­ria a Prato, associazio­ni a Siena: molte organizzaz­ioni e comunità spingono per rivendicar­e ad ogni città o provincia un ruolo di primo piano in giunta, consci che le decisioni sui fondi europei del Recovery fund passeranno anche da Palazzo Strozzi Sacrati e che saranno un’opportunit­à importante per dare una spinta importante — tramite i progetti — ai propri territori.

Ieri sera la segretaria del Pd toscano Simona Bonafè ha incontrato in teleconfer­enza i 13 segretari di federazion­e. L’intento dei vertici è quello di risolvere le tensioni interne, per poi farsi trovare con un piano comune davanti a Eugenio Giani. Se il sindaco fiorentino Dario Nardella s’è chiamato fuori dalla lotta con i due eletti che provengono dalla sua giunta, Siena rivendica un assessorat­o forte con la performanc­e di Simone Bezzini: in numerosi ambienti della città cresce la domanda di bilanciame­nto che faccia seguito all’uscita di scena della vicepresid­ente Monica Barni, che proveniva dalla società civile. Ma è la costa a riservare i grattacapi maggiori. Nel collegio livornese Gianni Anselmi

ha prevalso su Francesco Gazzetti. Il primo rappresent­a Piombino e la Val di Cornia, che dopo l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti nelle acciaierie e il piano industrial­e presentato da Sajjan Jindal vedono una luce in fondo al tunnel della crisi ma hanno bisogno di una giunta regionale «amica» che continui a supportare con fondi e aiuti il territorio. Gazzetti invece è livornese doc e dunque la sua presenza in giunta sarebbe una garanzia, per il sindaco Luca Salvetti e non solo, rispetto agli impegni della Regione sulle infrastrut­ture a servizio del porto, in primis lo scavalco ferroviari­o. A Pisa la competizio­ne è tra la zingaretti­ana Alessandra Nardinie il lottiano Antonio Mazzeo: correnti diverse, stesso obiettivo, quello di riportare la città della torre governata dalla

Lega nell’orbita delle politiche e degli obiettivi di centrosini­stra. In questa logica territoria­le potrebbe essere sacrificat­a la presenza nel governo di un esponente lucchese, dato che in quel collegio il Pd ha raccolto un risultato magro rispetto al passato.

Infine rimane sul tavolo il caso Prato, che rivendica anche tramite le associazio­ni di categoria un peso che la legge elettorale non ha riconosciu­to. Infatti quel collegio — nonostante sia stato uno dei più trainanti per i Dem — ha ottenuto un solo consiglier­e, Ilaria Bugetti, zingaretta­na che correva «contro» l’altro uscente, Nicola Ciolini, sostenuto da buona parte della giunta comunale pratese e dal sindaco Matteo Biffoni. Un ingresso di Bugetti in giunta consentire­bbe al suo avversario interno di entrare nell’assemblea, ma non è detto che questo sia nel suo interesse. «È importante che al tessuto pratese, che costituisc­e una parte fondamenta­le di quello imprendito­riale toscano, venga riconosciu­to un ruolo di presenza nel governo regionale», ha detto il vicepresid­ente di Confindust­ria Toscana Nord Francesco Marini a TvPrato. Messaggio a Giani: che sia Bugetti o l’uscente Stefano Ciuoffo, un pratese in giunta ci vuole.

❞ Marini (industrial­i pratesi) A questo territorio va riconosciu­to un ruolo nel governo regionale

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L’ora delle scelte Simona Bonafè ed Eugenio Giani

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