Da Piombino a Prato e Siena, i Pd reclamano un posto in giunta
Le richieste delle federazioni (in teleconferenza) a Bonafè e Giani
C’è voglia di festeggiare, ma non c’è tempo. Non per il Pd, già alle prese con gli equilibri e i desiderata dei territori per la nuova giunta regionale. Sistema portuale a Livorno, Confindustria a Prato, associazioni a Siena: molte organizzazioni e comunità spingono per rivendicare ad ogni città o provincia un ruolo di primo piano in giunta, consci che le decisioni sui fondi europei del Recovery fund passeranno anche da Palazzo Strozzi Sacrati e che saranno un’opportunità importante per dare una spinta importante — tramite i progetti — ai propri territori.
Ieri sera la segretaria del Pd toscano Simona Bonafè ha incontrato in teleconferenza i 13 segretari di federazione. L’intento dei vertici è quello di risolvere le tensioni interne, per poi farsi trovare con un piano comune davanti a Eugenio Giani. Se il sindaco fiorentino Dario Nardella s’è chiamato fuori dalla lotta con i due eletti che provengono dalla sua giunta, Siena rivendica un assessorato forte con la performance di Simone Bezzini: in numerosi ambienti della città cresce la domanda di bilanciamento che faccia seguito all’uscita di scena della vicepresidente Monica Barni, che proveniva dalla società civile. Ma è la costa a riservare i grattacapi maggiori. Nel collegio livornese Gianni Anselmi
ha prevalso su Francesco Gazzetti. Il primo rappresenta Piombino e la Val di Cornia, che dopo l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti nelle acciaierie e il piano industriale presentato da Sajjan Jindal vedono una luce in fondo al tunnel della crisi ma hanno bisogno di una giunta regionale «amica» che continui a supportare con fondi e aiuti il territorio. Gazzetti invece è livornese doc e dunque la sua presenza in giunta sarebbe una garanzia, per il sindaco Luca Salvetti e non solo, rispetto agli impegni della Regione sulle infrastrutture a servizio del porto, in primis lo scavalco ferroviario. A Pisa la competizione è tra la zingarettiana Alessandra Nardinie il lottiano Antonio Mazzeo: correnti diverse, stesso obiettivo, quello di riportare la città della torre governata dalla
Lega nell’orbita delle politiche e degli obiettivi di centrosinistra. In questa logica territoriale potrebbe essere sacrificata la presenza nel governo di un esponente lucchese, dato che in quel collegio il Pd ha raccolto un risultato magro rispetto al passato.
Infine rimane sul tavolo il caso Prato, che rivendica anche tramite le associazioni di categoria un peso che la legge elettorale non ha riconosciuto. Infatti quel collegio — nonostante sia stato uno dei più trainanti per i Dem — ha ottenuto un solo consigliere, Ilaria Bugetti, zingarettana che correva «contro» l’altro uscente, Nicola Ciolini, sostenuto da buona parte della giunta comunale pratese e dal sindaco Matteo Biffoni. Un ingresso di Bugetti in giunta consentirebbe al suo avversario interno di entrare nell’assemblea, ma non è detto che questo sia nel suo interesse. «È importante che al tessuto pratese, che costituisce una parte fondamentale di quello imprenditoriale toscano, venga riconosciuto un ruolo di presenza nel governo regionale», ha detto il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini a TvPrato. Messaggio a Giani: che sia Bugetti o l’uscente Stefano Ciuoffo, un pratese in giunta ci vuole.
❞ Marini (industriali pratesi) A questo territorio va riconosciuto un ruolo nel governo regionale