HA ANCORA SENSO LA FASCIA PER ASTORI?
Ma la fascia da capitano speciale con la dedica ad Astori, su cui la Fiorentina ogni anno chiede una deroga alla Lega di serie A, è di proprietà di un manipolo di ultrà o della società di Rocco Commisso?
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La domanda — come diceva un tempo Antonio Lubrano nelle sue trasmissioni tv — sorge spontanea. Perché quello che è successo prima della partita con la Sampdoria di venerdì sera è un episodio (sul quale finora non è arrivata alcuna smentita) gravissimo: un gruppo di ultrà della Curva Fiesole ha chiesto con forza alla Fiorentina che Federico Chiesa, promesso sposo della Juventus, non indossasse la fascia con la scritta DA13 e i quattro colori della città. E così è stato: Chiesa è sceso in campo con al braccio la fascia ufficiale della Lega Calcio, quella che usano tutte le altre squadre. Ma possibile che sia una piccola e rumorosa frangia della Curva a decidere chi è degno e chi no di portare un simbolo della recente storia viola? Spetta a loro o alla Fiorentina far rivivere la memoria dell’ex capitano, che nel giorno della sua tragica morte ha unito tutta l’Italia calcistica (e non solo)? I vertici del club viola, accettando le pesanti ingerenze su una scelta presa dall’allenatore con il consenso di tutto lo spogliatoio, hanno creato un precedente pericoloso. Negli ultimi mesi Rocco Commisso e il suo fido Joe Barone hanno scommesso molto sulla mobilitazione dei tifosi, soprattutto nel tentativo di sbloccare la questione stadio. Ma gli striscioni e le strizzatine d’occhio, alla fine, potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio.
E allora, se a a decidere su chi può portare o no la fascia dedicata ad Astori, deve essere una autonominata commissione di ultrà, esterna alla società, sarebbe molto meglio che quel simbolo fosse ritirato e posto in bella vista in una bacheca del Franchi. Evitando così inutili imbarazzi.