Tremila tamponi in più al giorno per arginare il fronte delle scuole
In arrivo i macchinari per processare gli esami rapidi. Nuovi contagi ancora altissimi
Entro una settimana è previsto l’arrivo in Toscana di quattro macchinari per processare i nuovi tamponi rapidi ordinati dalla Regione. Si tratta di tamponi che vanno comunque analizzati in laboratorio e che richiedono quindi qualche ora per dare il risultato, tenuto conto dei necessari tempi di trasporto dei campioni. In ogni caso abbrevieranno notevolmente l’attesa dell’esito, che ora invece arriva nell’arco di qualche giorno. Le quattro macchine (due andranno in dotazione all’Asl dell’Area Vasta Centro, una alla Sud Est, una alla Nord Ovest) sono in grado di elaborare 5.000 tamponi a settimana ciascuna. Per tutta la Toscana significherà quasi 3.000 tamponi in più al giorno, per arrivare a una capacità complessiva di 11-12 mila tamponi quotidiani. Un passo considerato importantissimo per combattere la battaglia contro i contagi sul fronte delle scuole. Anche ieri sono emersi cinque casi positivi tra gli studenti, con altrettanti classi in quarantena: Lucca (due), Bagni di Lucca, Barga e Capannori.
Ed è ancora altissimo il dato sui nuovi casi positivi al coronavirus, 197 quelli resi noti ieri. Con anche il decesso di una novantottenne della provincia di Massa Carrara. L’attenzione ora va anche sugli ospedali che contano 123 ricoverati, di cui 24 in terapia intensiva. Dal 18 luglio, il punto più basso della parabola quando c’erano solo dodici pazienti di cui nessuno intubato, la progressione non è stata esponenziale come nello scorso marzo, ma lenta e abbastanza costante. Sono inoltre aumentati i decessi: se infatti ad agosto i morti sono stati appena sette, a settembre sono saliti a 23, di cui 12 negli ultimi 8 giorni del mese. Le terapie intensive, il nodo cruciale del sistema, non danno comunque segnali negativi: la Toscana, con appena 24 intubati, è in grado di assicurare 536 posti letto ad alta intensità, oltre a un altro centinaio in mano alla Protezione civile. Il margine è molto ampio e il rischio di esaurire i letti, sfiorato lo scorso aprile nell’Asl Nord Ovest, sembra remoto. Ci sono tuttavia ospedali che erano diventati Non Covid e sono si sono dovuti riorganizzare per tornare ad ospitare anche pazienti infetti da coronavirus: tra questi le Scotte di Siena o il Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, che negli ultimi dieci giorni è passato da 6 a 16 posti letto Covid (di cui 13 occupati). Una ventina i ricoverati Covid del Cisanello di Pisa, 15 quelli al San Donato di Arezzo, 12 a Lucca, 10 a Livorno.Vista l’esperienza della scorsa primavera, l’attenzione è comunque alta, non solo negli ospedali: a Firenze, alla Residenza per Anziani Bobolino, in cui a primavera si erano verificati dei contagi, la dirigenza ha deciso per precauzione, in attesa di vedere come avanzerà il quadro epidemiologico in città, di sospendere per qualche giorno le visite dei parenti.