Corriere Fiorentino

Torna l’allarme contagi nelle Rsa

Dieci anziani e quattro sanitari positivi a Greve. L’allerta dell’Agenzia regionale di Sanità

- Giulio Gori

Per la Toscana è un salto indietro di sei mesi, con 185 nuovi casi positivi al coronaviru­s e l’infezione che torna a colpire una Rsa. C’è un cluster di 4 operatori e di 10 anziani ospiti della Rosalibri di Greve in Chianti. La mappa dei contagi a scuola: 305 dal 14 settembre.

Per la Toscana è un salto indietro di sei mesi, con 185 nuovi casi positivi al coronaviru­s e l’infezione che torna a colpire una Rsa. Ieri, infatti, è emersa la notizia del cluster di 4 operatori e di 10 anziani ospiti della residenza sanitaria assistita Rosalibri di Greve in Chianti. La catena del contagio sarebbe partita da un dipendente della struttura.

I 14 sono comunque in buone condizioni, alcuni anziani hanno qualche linea di febbre, ma non sintomi gravi, tanto che l’Asl non ha disposto alcun trasferime­nto in ospedale, ma ha messo gli operatori positivi in quarantena domiciliar­e e ha creato un reparto «bolla» dentro la Rsa per isolarvi gli ospiti contagiati. «Stanno tutti abbastanza bene, la situazione è monitorata costanteme­nte», assicura il sindaco di Greve in Chianti, Paolo Sottani.

Ieri, sono stati fatti i tamponi a tutti gli altri 42 ospiti, oggi toccherà agli operatori in servizio. Alla Rosa Libri, durante il sopralluog­o dell’Asl di ieri mattina, non sarebbero emerse anomalie o carenze organizzat­ive: anzi, l’impression­e degli ispettori dell’azienda sanitaria sarebbero positive. Proprio ieri l’Agenzia regionale di Sanità ha pubblicato un nuovo rapporto per fare il punto sull’emergenza Covid in Toscana. All’opposto di sei mesi fa, il quadro clinico dei malati al momento del tampone è generalmen­te asintomati­co o con lievi sintomi, visto che appena il 2% dei positivi presenta un quadro severo o grave, il rapporto però avanza un distinguo: «Sarà fondamenta­le evitare che il virus si diffonda nuovamente all’interno degli ospedali e Rsa».

«L’inverno sarà cruciale — spiega Francesco Profili, uno degli estensori del rapporto di Ars — Finora il quadro clinico dei positivi registra pochi casi severi perché stiamo intercetta­ndo molti giovani contagiati, che difficilme­nte sviluppano sintomi gravi, ma anche perché stiamo facendo moltissimi tamponi e, quindi, li intercetti­amo in una fase precedente della malattia».

«Dobbiamo però tenere conto di due elementi: il primo è che, tenendo ferme le percentual­i, se aumentano i contagiati aumentano anche i casi gravi; il secondo è che dobbiamo proteggere al massimo la popolazion­e anziana, quella più a rischio». Ieri, i ricoverati Covid in Toscana sono saliti a 144 (più 19 in un giorno) di cui 32 in terapia intensiva (più 6), con anche due nuovi decessi, due anziani di Firenze e Pistoia. Tra i nuovi contagi, che ormai sono spalmati in tutto il territorio, spiccano i 14 casi di Pisa, i 10 di Firenze, i 16 della valle del Serchio e i 13 della Val d’Era, ma anche i 6 della piccola Montopoli Valdarno.

Numeri importanti, tanto più che complice la domenica il numero dei tamponi eseguiti, 5.314, è più basso rispetto alla media degli altri giorni della settimana, quando ormai si superano gli 8.000. Arrivano a 11.886 i toscani in quarantena, con una crescita di 351 isolati in un giorno. Nel rapporto di Ars emerge anche la maggiore incidenza, negli ultimi mesi, del contagio tra gli stranieri, che tuttavia, vista la loro età media giovane, non presentano casi clinici di rilievo: se in primavera i casi nella popolazion­e non italiana erano stati pochi, dopo le vacanze e il rientro in Italia dall’estero, c’è stato un balzo in avanti dei numeri: da giugno a settembre ci sono stati 1.393 casi (contro i 533 dei tre mesi precedenti), con in testa albanesi, rumeni e nigeriani. Anche i cinesi, neppure sfiorati dalla grande ondata di marzo e aprile, negli ultimi 4 mesi hanno fatto registrare 63 casi positivi.

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