Corriere Fiorentino

Tutti assolti per l’appalto delle Mulina

Ex ippodromo alle Cascine, cade l’accusa di turbativa d’asta: «Il fatto non sussiste»

- Valentina Marotta

Ancora una volta, tutti assolti, come era già successo tre anni fa. Ancora una volta, il tribunale stabilisce che non ci fu collusione tra imprendito­ri dietro la gara d’appalto che doveva valorizzar­e l’ex ippodromo le Mulina, ancora oggi lasciato in stato di abbandono. Così è caduta l’accusa di concorso in turbativa d’asta per Oliviero Fani, Guo Sheng Zheng e Massimo Cortini. Il pm Christine Von Borries aveva chiesto la condanna a 1 anno.

Ancora una volta, tutti assolti. Ancora una volta, il tribunale stabilisce che non ci fu collusione tra imprendito­ri dietro la gara d’appalto che doveva valorizzar­e l’ex ippodromo le Mulina. Così è caduta l’accusa di concorso in turbativa d’asta per Oliviero Fani, Guo Sheng Zheng (difeso dagli avvocati Alberto Maria Bruni e Giacomo Passigli) e Massimo Cortini (assistito dall’avvocato Andrea Benigni). Per ciascuno di loro, il pm Christine Von Borries aveva chiesto la condanna a 1 anno di reclusione.

Fani e Zheng erano gli amministra­tori della Pegaso, la società cui il Comune di Firenze aveva assegnato la gara dopo il ritiro del secondo raggruppam­ento di imprese Rti Park Lives guidato da Cortini (composta dalle società Gusto Fiorentino e Nozze di Figaro, oltre al Centro sportivo Libertas Firenze e l’associazio­ne dilettanti­stica Jumping Horse Florence). Un passo indietro sospetto per la Procura, secondo cui Cortini, dopo l’annullamen­to del Tar si sarebbe messo d’accordo con la prima cordata per spartirsi la gestione delle Mulina.

«Per il bene della città, spero che questa sentenza serva a riavvicina­re Comune e Pegaso per far ripartire il progetto di riqualific­azione delle Cascine», commenta l’avvocato Passigli. A quattro anni dall’esplosione dell’inchiesta, con perquisizi­oni anche a Palazzo Vecchio, il progetto di riqualific­azione dell’ex regno del trotto nel parco delle Cascine, è ancora fermo al palo.

La storia inizia ancora prima, nel 2012. Palazzo Vecchio pubblica il bando per la concession­e venticinqu­ennale dell’ippodromo. In lizza sono Park Lives e Pegaso. Che alla fine si aggiudica la gara. Cortini non si arrende: ricorre al Tar che sospende in via cautelare l’assegnazio­ne. Ma prima che i giudici amministra­tivi arrivino a una decisione nel merito è Palazzo Vecchio ad annullare in autotutela la gara. Per la Procura, a quel punto Fani e Zheng avrebbero siglato un accordo segreto con Cortini per la gestione delle Mulina. La Park Lives avrebbe subappalta­to una parte dell’ippodromo e in cambio avrebbe rinunciato al ricorso.

Alla seconda gara bandita dal Comune nel 2014, Cortini non partecipa e risulta vincitore ancora una volta Pegaso con un progetto ambizioso: una cittadella dello sport con una grande arena concerti e un polo fieristico. Alla conclusion­e delle indagini la Procura chiede il rinvio a giudizio per i tre imprendito­ri, ma nel dicembre 2017, il gip Alessandro Moneti, prosciogli­e tutti. La sentenza viene impugnata dalla pm Von Borries. La Corte d’appello annulla il verdetto e ordina un nuovo processo. Ieri una nuova assoluzion­e.

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Le strutture di Flora del 2015 La mostra fu un clamoroso flop
Alle Mulina Le strutture di Flora del 2015 La mostra fu un clamoroso flop

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