Corriere Fiorentino

PICCOLI COLPI PER PICCOLI TRAGUARDI

- Di Ernesto Poesio

Si chiude con qualche giocatore di qualità come Bonaventur­a e Callejon, il mercato della Fiorentina. Niente bomber richiesto da Iachini e niente botto che avrebbe alzato l’asticella. E se il Covid ci ha messo del suo, è anche vero che la strategia viola è apparsa coerente con le recenti uscite di Rocco. È innegabile che negli ultimi mesi, la vicenda stadio abbia messo in stand by anche il progetto tecnico. L’obiettivo è sì quello di migliorare, ma a piccoli passi. Quel plus sul mercato che l’arrivo del tycoon avrebbe dovuto portare sembra congelato. E così se la scorsa stagione era «di transizion­e», questa potrebbe diventare del «consolidam­ento»: l’assalto ai posti che contano è rimandato. Va letta così anche l’operazione Chiesa, con il grosso dei milioni che arriverann­o solo fra tre stagioni, proprio quando, se le cose per il Franchi andranno spedite, la Fiorentina potrebbe davvero avere le strutture per scalare posizioni. C’è però un rischio: che Firenze diventi poco appetibile per i talenti (oggi se ne è andato Chiesa, domani Milenkovic e poi chi?) e i giocatori importanti (Milik ha preferito la tribuna di Napoli). La mancanza di appeal non può essere colmata solo con Ribéry e la bellezza della piazza. Chiesa e altri prima di lui, insegnano che il tempo del romanticis­mo è finito. Servono risultati e progetti tecnici. Perché sono le aspettativ­e di vittoria a chiamare i campioni.

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