Carpi e Melotti, doppia mostra alla Fondazione Ragghianti
È la sperimentazione il filo che accomuna l’opera di Cioni Carpi e Gianni Melotti. Entrambi appartenenti a quel clima di ricerca della novità, sia nel linguaggio che nel medium, della Neoavanguardia, tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta. L’avventura dell’arte nuova è la mostra della ripartenza della Fondazione Ragghianti di Lucca. «Due mostre dove, ad accomunare i due artisti, è l’assoluta libertà d’espressione», commenta Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione. Cioni Carpi, milanese è pittore, poi cineasta negli Stati Uniti, attore, scenografo di teatro e fotografo. In mostra quaranta opere, tra dipinti, installazioni, fotografie e libri d’artista. In particolare, si trovano cicli fotografici che si sviluppano in modo orizzontale con delle scritte, da ricomprendersi nella narrative art e alcuni monocromi. Come in alcuni autoritratti, dove l’artista diviene performer. O le sequenze fotografiche in bianco e nero: vanno dissolvendosi quelle dove appare l’immagine della moglie, che affrontò una lunga malattia. Esposte anche nove opere di proprietà della Collezione Panza di Biumo: testi e fotografie su carta. Le tragiche vicende della deportazione in campo di concentramento che colpirono il padre e il fratello (che vi perse la
Gianni Melotti in mostra alla Fondazione Ragghianti di Lucca
vita) segnano la sua arte: «In tutto il suo lavoro c’è un interesse nei confronti del rapporto dell’uomo comune col potere, che ritroviamo anche nei suoi film — commenta la curatrice della mostra Angela Madesani — è una lotta tra piccolo e grande, in cui il piccolo è destinato a soccombere». Dialoga con questa esposizione quella del fiorentino Gianni Melotti, curata da Paolo Emilio Antognoli. Un’altra quarantina di opere, dove il fotografo prosegue l’esperienza di Carpi, pur appartenendo al mondo post ‘68, in una dimensione molto
meno drammatica. Il lavoro in mostra, completamente inedito, appartiene al periodo tra il ‘74 e l’84. In particolare, sull’opera L’iconografia e l’iconoclasta racconta: «Ho scattato, entrando nel mio studio, una serie di fotografie una dietro l’altra, arrivando fino alla finestra. Poi mi sono voltato e ha fotografato me stesso di spalle, riflesso da uno specchio. Infine ho stampato le foto sul retro, capovolte». La mostra prosegue fino al 6 gennaio.
Firenze, Mad – Murate Art District, piazza delle Murate
Il ciclo di incontri «Auditorium: lezioni concerto di musica oggi» dell’Accademia Gamo a cura di Alessandro Solbiati e Francesco Gesualdi in previsione della 41ª edizione del Gamo international Festival, prosegue oggi alle 17:30 con l’incontro «Musica per giovanissimi. Corde e martelletti. 100 piccoli pezzi per crescere al pianoforte» condotto da Alessandro Solbiati con la partecipazione del pianista Sebastiano Benzing che eseguirà dal vivo una selezione dei 100 piccoli pezzi tratti da «Corde e martelletti», dello stesso Solbiati. Ingresso libero, fino ad esaurimento posti. Prenotazioni all’indirizzo email: segreteria@gamo.it
NUNO CÔRTE-REAL E L’ORT
Firenze, Teatro Verdi