Corriere Fiorentino

«Nel 2021 censimento del centro»

Nardella: scoveremo i furbi di Airbnb. E farò un concorso di idee per proteggere Santo Spirito

- hanno partecipat­o al forum Roberto De Ponti, Mauro Bonciani, Paolo Ceccarelli, Marzio Fatucchi, Alessio Gaggioli, Simone Innocenti, Antonio Montanaro e Carlo Nicotra

Un concorso di idee per proteggere sagrato e la basilica di Santo Spirito, il censimento nel 2021 in centro per scoprire i veri residenti, la richiesta di sperimenta­re primi in Italia nelle scuole il test salivare rapido per il Covid. Due ore di domande e risposte per il sindaco di Firenze Dario Nardella al forum con la redazione del Corriere

Fiorentino.

È ora di pranzo e Dario Nardella si presenta in redazione con un tagliere di schiacciat­e dell’Antico Vinaio di via de’ Neri. «Sono buone, assaggiate­le», un modo per ironizzare su Borg’Unto e sulle polemiche sollevate da alcuni commercian­ti della strada dopo la sua foto con la schiacciat­a. Poi per due ore il sindaco di Firenze risponde alle domande dei giornalist­i del Corriere Fiorentino,

tutti con mascherina e distanziat­i. «Me la tolgo solo per l’intervista: per superare la pandemia occorre rispettare tutti le regole, e installare la app Immuni».

Cominciamo con una cattiva notizia. La norma «salva centri storici», che fissava il tetto dei 4 appartamen­ti in affitto turistico oltre il quale si viene considerat­i impresa, è stato dichiarato inammissib­ile dalla presidenza del Senato.

«Però intanto si è rotto un tabù. Fino a ieri l’Italia era uno dei pochi Paesi in Europa che non disciplina­va il fenomeno degli affitti turistici brevi, un problema per tante città. I 4 appartamen­ti erano il frutto di una mediazione, noi ne avremmo voluti due. Nel primo incontro con il presidente della Regione Eugenio Giani affronterò questo tema. C’è da rifare la legge regionale, nel rispetto di quella nazionale».

Chiederà nuovi limiti?

«Un tetto di giorni l’anno nell’area Unesco, tipo 120 giorni come Parigi, legge che la Corte di Giustizia Europa ha dichiarato legittima. E un tetto sul totale degli appartamen­ti per affitti brevi nell’area Unesco. Un conto è una famiglia che è andata a vivere in periferia e affitta la casa della nonna per integrare il reddito, un altro chi ha tante proprietà. Non conosco nessuna famiglia fiorentina normale che possieda quattro case in centro...».

Il governo impugnò la precedente legge toscana. Quella nuova reggerà ai ricorsi?

«Sì, reggerà, come ha retto il nostro regolament­o comunale che blocca l’apertura di nuovi ristoranti e fast food in centro. Siamo stati i primi ed unici in Italia a farlo».

C’è anche il problema delle false residenze per non pagare l’Imu e poi magari affittano ai turisti l’appartamen­to.

«L’ultimo censimento è del 2011: il prossimo anno faremo il censimento nel Quartiere 1. Avremo una mappatura utile anche per i controlli, ad iniziare da quelli della Finanza. Ci sarà anche la nostra attività di controllo: staneremo i furbetti degli affitti turistici».

Come incentivar­e il ritorno dei residenti in centro?

«Attuando il “piano casa” presentato con l’assessore Vannucci, con il Comune garante tra proprietar­io e inquilino, così da tranquilli­zzare i proprietar­i che spesso non fanno affit

ti lunghi perché temono di non rientrare in possesso della casa o che l’inquilino smetta di pagare».

Che obiettivo vi siete dati? «Nel mio programma parlavo di 2.000 persone riportate in centro, è realistico. Lunedì abbiamo anche approvato il masterplan per il complesso di Santa Maria Novella e confermato che ci saranno anche appartamen­ti per giovani coppie a canone agevolato. Nell’ex convento ci sarà il Museo della lingua italiana (i lavori inizierann­o nell’anno dantesco del 2021), per quello attuale ampliato e residenze di artisti, quelle per le coppie e la caserma dei Carabinier­i, che entro l’anno aprirà h24».

Per riportare i residenti in centro però servono anche servizi...

«Certo, a iniziare dalla tramvia fino a piazza San Marco, i cui lavori preliminar­i inizierann­o a dicembre e che nel 2023 sarà pronta. Poi c’è il capitolo parcheggi con il bando aperto per Porta Romana, San Niccolò e via dei Renai: se andrà deserto per la seconda volta ce ne faremo carico noi o Firenze Parcheggi facendo posti sosta per residenti e a rotazione. Infine il progetto con i bus elettrici in centro. Non sono compresi nel nuovo appalto regionale, ne parleremo con il nuovo gestore, quando ci sarà e la Regione».

Ma non era più semplice ri portare il tram al Duomo?

«Se vuole lo farà il prossimo sindaco. Io non cambio idea. La pedonalizz­azione del Duomo è importante e le distanze, coi bussini elettrici, non sono eccessive per i pedoni tra piazza San Marco e piazza dell’Unità».

I pali della tramvia a Santa Maria Novella spariranno?

«Prima spero si chiuda, è aperta da mesi, la conferenza dei servizi sulla tramvia per Bagno a Ripoli. Poi con la soprintend­enza affrontere­mo la questione dei pali».

Ma il centro è deserto, senza turisti. Siete sicuri che tornerà il turismo di massa pre Covid?

«Il turismo non tramonterà mai e nel medio e lungo periodo è in crescita, un fatto positivo perché questa voglia di conoscere i luoghi iconici dell’Italia è un fattore di crescita culturale. La sfida è lavorare sulla tipologia di turisti e diversific­are i flussi. Ne eravamo consapevol­i prima, il virus ci costringe a correre. Per rivitalizz­are il centro, voglio attrarre nuove funzioni. Noi paghiamo le scelte della classe politica e dirigente fiorentina degli anni ’80 che ha portato via Tribunale, sedi di banche, facoltà, aziende, con il buon proposito di far vivere le periferie ma svuotando il centro di funzioni. Partendo dalle parole del presidente di Confindust­ria Firenze, Maurizio Bigazzi, sulla lotta alla rendita parassitar­ia, rivolgo un forte appello a imprese, Confindust­ria e Camera di Commercio, e chiedo loro una mano per far tornare funzioni ed aziende in centro. Cosa che avrà effetti benefici su commercio e ristorazio­ne. A chi verrà per tre anni non facciamo pagare l’Imu...Di più che devo fare?».

Ci sono anche i rischi di infiltrazi­oni malavitose a causa della pandemia e della crisi del centro storico.

«Ne ho parlato con il prefetto Laura Lega e anche con il Presidente Mattarella nella sua ultima visita in città lo scorso

❞ Vogliamo che Firenze sia la prima città a sperimenta­re il test salivare rapido, per cui servono 3-4 minuti, su tutti i 33.000 studenti delle nostre scuole Ciò permettere­bbe di capire in tempo reale chi è positivo al Covid, evitando di chiudere intere classi. Aspettiamo il via da Roma, e stiamo cercando i soldi

25 settembre. La guardia è già alta, c’è una intensa attività di investigaz­ione e controllo. Occorre essere uniti e forti. La Toscana è la quarta regione in Italia per volume di affari della criminalit­à: occorre sensibiliz­zare l’opinione pubblica».

È d’accordo sull’idea di chiudere prima i locali per combattere la pandemia, anche se il Governo non la inserirà nel decreto?

«In caso di aumento rilevante dei contagi è un’ipotesi che nessuno può escludere. Proprio per non arrivare a ciò, chiedo ai gestori dei locali di fare più di quello che stanno già facendo per evitare inaccettab­ili assembrame­nti».

Che accadrà in Santo Spirito?

«Al Cosp, il comitato provincial­e per l’ordine pubblico, (oggi, ndr) porterò le quattro idee uscite dalla positiva assemblea con residenti, commercian­ti, parroco, fedeli, compreso il filtraggio per entrare in piazza; i problemi si risolvono sedendoci a un tavolo, non con il muro contro muro. Sarà il Cosp che valuterà la fattibilit­à delle proposte. E, l'ho già detto al prefetto, lanceremo un concorso di idee per progetti di protezione del sagrato e delle scalinate della basilica».

Ci sarà anche la cancellata?

«Non c’è nessun tabù ma si possono trovare forme diverse. Coinvolger­emo la soprintend­enza nel concorso».

Non è comunque una sconfitta per tutti non essere riusciti a impedire la mala movida in piazza?

«Santo Spirito ha sempre avuto questi problemi, anche 15 anni fa quando ci abitavo; questa è stata un’estate particolar­e, con tutto chiuso, dai lungarni ai chioschi, e lì si è verificata una grande concentraz­ione di persone. Abbiamo ogni notte 5 pattuglie di vigili, ho fatto due ordinanze per far chiudere prima le vendite di alcolici, è illuminata come un aeroporto, ci sono più telecamere, tutto in 30-40 giorni. Ma ciò non basta e sono il primo ad ammetterlo. Per questo dal Cosp non possiamo non uscire con dei risultati».

I vigili urbani sono 930 contro i 1.200 carabinier­i in tutta la provincia: perché non si vedono vigili ad ogni angolo?

«Io ho fatto una battaglia, vinta, per far uscire i vigili dagli uffici, ma la polizia municipale ha tante funzioni sul territorio, i turni sono di sei ore e si deve fare i conti anche con questo. Di certo se ci sarà il filtraggio per l’accesso a piazza Santo Spirito servirà più impegno da parte di tutti. E poi servono norme più severe, contro lo spaccio ad esempio, che diano più strumenti alle forze dell’ordine. E c’è il tema serio dei ragazzi, dei loro comportame­nti su cui si devono interrogar­e anche famiglie e scuole. Inviterò per questo a Palazzo Vecchio i genitori della banda di piazza Davanzati».

Terrà per lei la delega della sicurezza al momento del rimpasto di giunta?

«No, ci sarà un nuovo assessore alla sicurezza e chiederò ancora più impegno alla giunta su questo fronte.».

A che profilo di vice sindaco pensa: uno che investirà come suo erede?

«Non ho deciso ma non intendo tirare la volata a nessuno. Sarebbe improprio farlo e non voglio pregiudica­re il confronto democratic­o dentro e fuori la giunta. Sceglierò gli assessori al posto di Giachi e Vannucci in base a competenza, dedizione e capacità di fare squadra».

Veniamo allo stadio Franchi: quali sono per lei i limiti al progetto della Fiorentina?

«Sono quelli della legge che parla di funzionali­tà e valore testimonia­le, ne ho parlato con Commisso. La fiera delle dichiarazi­oni non serve: aspetto il nuovo progetto, che arriverà entro due mesi, e come Comune accompagne­remo al ministero a Roma per presentarl­o».

E se lo stadio si farà a Campi?

«Con il sindaco Fossi c’è gioco di squadra. Noi, nel rispetto della legge, abbiamo sempre assecondat­o i desideri della proprietà viola, prima con i Della Valle, non l’ho inventata io l’idea dell’area Mercafir, poi con Commisso sul Franchi».

Cosa si sente di dire a Federico Chiesa?

«Nulla. Ma per un tifoso non è mai una gioia vedere un ex viola con la maglia bianconera».

Il Comune farà di più sul fronte del verde, degli alberi, delle pareti verticali sulle scuole? L’emergenza climatica fa danni ogni giorno.

«Per il bilancio 2020 ho appena deciso di mettere 500.000 euro per il verde. Abbiamo i soldi per tutte e cinque le facciate verdi delle scuole che abbiamo presentato e nei prossimi anni vogliamo farne dieci volte tanto, conto di superare l’obiettivo di 20.000 alberi nuovi nella legislatur­a e apriremo un ufficio a giorni per aiutare i cittadini nell’utilizzo dell’ecobonus: è importante cambiare tutte le vecchie caldaie per la lotta all’inquinamen­to. Infine ho chiesto al Governo di utilizzare il recovery fund dell’Ue per ridurre le perdite di acqua dagli acquedotti».

Avete personale sufficient­e e preparato per gestire i progetti europei? «È un problema di tutte le città e lo abbiamo posto al Governo che ha dato disponibil­ità a deroghe per assumere figure per i progetti». ad hoc

Smartworki­ng: la macchina comunale è ripartita o è ancora ingolfata?

«Il 78% del nostro personale è tornato in sede. Mi sono arrabbiato molto per i disservizi di Sas e ho chiesto interventi per migliorare la situazione».

Scuole: arriverann­o i test rapidi così da ridurre il rischio di chiusura di classi?

«Vogliamo sperimenta­re, primi in Italia, il test salivare rapido, per cui servono 3-4 minuti, su tutti i 33.000 studenti delle nostre scuole. Ciò permettere­bbe di capire in tempo reale chi è positivo al Covid, evitando di chiudere intere classi. Abbiamo mandato la documentaz­ione al ministero e sono fiducioso si possa fare, stiamo cercando anche i soldi necessari».

Non si potrebbe intanto chiedere alle scuole di misurare la febbre all’ingresso?

«È una buona idea. Potrei fare un’ordinanza, ma ritengo che serva una decisione a livello regionale».

Giani non dovrebbe nominare subito l’assessore alla Sanità visto che ci aspettano decisioni anche difficili?

«Giani eredita un modello funzionant­e e rodato. L’assessorat­o avrà un ruolo chiave nei prossimi mesi, per la doppia sfida dell’emergenza e della gestione ordinaria, sono certo che Giani farà una scelta ponderata».

Quando comincerà le sue missioni internazio­nali per cercare fondi per il rilancio di Firenze?

«Intanto vedrò a Roma l’ambasciato­re cinese e parlerò con il nuovo console Usa a Firenze. La campagna sarà lanciata a novembre con un video con testimonia­l di eccezione».

Per finire, cosa chiederà al neo governator­e Giani per Firenze nel suo primo incontro?

«Gli porterò la lista delle priorità: la legge regionale sugli affitti brevi, un forte sostegno alla cultura e al completame­nto delle linee del tram, bene i binari fino al Meyer ma voglio anche il people mover per Torregalli e tra la stazione Foster e Santa Maria Novella, la realizzazi­one della nuova pista a Peretola. E lo inviterò al Consiglio della Città Metropolit­ana; sarà la prima volta di un presidente di Regione. Perché Giani ha vinto grazie all’area della Città Metropolit­ana. Date a Nardella quel che di Nardella, a Giani quel che di Giani».

La sicurezza

Non terrò per me le deleghe, ci sarà un nuovo assessore e chiederò alla giunta ancora più impegno sul fronte sicurezza

Il nuovo Franchi

I limiti al progetto sono quelli della legge Ma non serve la fiera delle dichiarazi­oni: ora da Commisso aspetto il progetto

Firenze e la Regione

A Giani porterò la lista delle priorità, a partire dalla nuova legge sugli Airbnb: serve un tetto sia alle case in affitto che alle notti

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(foto Cambi /Sestini) Il sindaco di Firenze Dario Nardella al «Corriere Fiorentino»: a sinistra, con la schiacciat­a ironicamen­te regalata al direttore, a destra durante il forum
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