Riscoprirsi cittadini passando dall’atrio di Palazzo Vecchio
Il principale rischio, quando si vive in mezzo alla bellezza, è quello di finir per darla per scontata: passare per Ponte Vecchio come fosse una passerella pedonale di periferia, usare la Cupola del Brunelleschi solo per orientarsi alla distanza… Anche Palazzo Vecchio è suscettibile a questo processo, ma solo quando lo si guarda a distanza. Entrando, infatti, il suo atrio sorprende per l’accessibilità, a cui non si fa mai pienamente l’abitudine, e poi per la sua fauna, un misto di vigili urbani, funzionari del Comune, corrieri, politici e turisti spaesati, ancora insicuri circa la visitabilità del luogo. Una curiosa «Palazzo
Vecchio Città Aperta», che se non altro conferma quale sia l’unica vera arma della città contro il cosiddetto «overtourism»: mantenere, o portare quanti più servizi, aziende, facoltà e istituzioni in centro, senza aspettarsi che la «vita reale»» possa arrivar per altre vie.