Corriere Fiorentino

Ha il raffreddor­e, la bimba resta a casa per una settimana in attesa del tampone

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Bambini in quarantena a casa per una settimana, a causa di un raffreddor­e durato poche ore, perché la risposta del tampone arriva solo dopo molti giorni. Studenti respinti sulla porta della scuola per la mancanza di un certificat­o negato dai medici di famiglia. Non ci sono solo i contagi a rendere complicata la vita degli studenti, ma anche meccanismi ancora da oliare a oltre tre settimane dalla prima campanella.

Il primo problema riguarda l’enorme numero di tamponi richiesti dai medici e dai pediatri di famiglia che sono tenuti a prescriver­e l’esame per il coronaviru­s anche per un banale raffreddor­e. Così, una mamma fiorentina racconta che sua figlia, che frequenta la quarta elementare, solo per il naso che cola ha perso una settimana di lezioni aspettando la risposta del tampone, rientrata solo ieri sera, e negativa: «Ho rispettato le regole alla lettera — dice la madre — Giovedì non l’ho mandata a scuola, ho prenotato subito il tampone e l’ha fatto sabato. Per la risposta abbiamo aspettato 98 ore, contro le 48 previste. E mia figlia da giorni non

Berti (Asl) «Contiamo di partire con gli esami salivari rapidissim­i già lunedì»

aveva neppure più il raffreddor­e». Ora in Toscana, oltre ai già annunciati tamponi semirapidi (da processare in laboratori­o), sono in arrivo anche quelli salivari rapidissim­i (che si elaborano sul posto): «Contiamo — dice Renzo Berti, dell’Asl Centro — di poterli usare già da lunedì prossimo». Chi risulterà positivo a questo test, sarà poi sottoposto per conferma al tampone tradiziona­le.

Ma c’è anche il caso degli studenti che sono rimasti a casa per sintomi non collegati al Covid e che devono rientrare a scuola. In alcuni istituti superiori, senza un certificat­o medico, anche per un solo

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