Corriere Fiorentino

I presidenti di Regione in cerca di una ragione

- Di David Allegranti

Con l’emergenza sanitaria, purtroppo tutt’altro che conclusa e anzi in rapida e crescente risalita, l’opinione pubblica ha scoperto il ruolo delle Regioni e quindi dei presidenti di Regione, detti anche governator­i. Secondo un sondaggio Demos sugli «Italiani e lo Stato», i nostri concittadi­ni hanno avuto (finora) una bassa fiducia nelle Regioni: il 30 per cento, poco sopra le associazio­ni degli imprendito­ri (al 24 per cento) e poco sotto l’Unione Europea (al 34 per cento). L’anno prossimo le percentual­i potrebbero cambiare. Molto certo dipenderà da come sarà gestita nelle singole Regioni l’emergenza, anche nelle sue conseguenz­e socioecono­miche ancora inesplorat­e.

Ma negli ultimi mesi, comunque sia, i governator­i si sono fatti riconoscer­e. Anche perché alcuni di loro erano

Cronaca e politica. Dai palazzi romani, ma anche dalle piazze (e da qualche retrobotte­ga) di tutta Italia. Per capire che cosa ci è successo nell’ultima settimana. E cosa c’è da aspettarsi da quella successiva

in campagna elettorale per farsi rieleggere. Ognuno con le sue caratteris­tiche, i suoi modi di fare e qualcuno persino con le sue sbruffonat­e e i suoi conflitti con lo Stato.

Si pensi al populista Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, che ha cercato fino alla fine un accordo con i suoi consanguin­ei politici, i Cinque Stelle, salvo poi non riuscirci: è uno che porta avanti le loro idee anche se è del Pd. D’altronde, voleva chiudere (come i Cinque Stelle) lo stabilimen­to dell’ex Ilva e bloccare (come i Cinque Stelle) il gasdotto Tap che attraversa l’adriatico fino ad approdare la provincia di Lecce. E via così. Oppure si pensi allo sceriffo Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, che da sindaco di Salerno aveva lanciato la campagna «cafoni zero» contro il degrado e che da governator­e s’è trovato, negli ultimi mesi, a fronteggia­re l’emergenza sanitaria con lo scolapasta in testa (anche se i numeri sulla Campania di queste ore ci fanno porre qualche interrogat­ivo sensato sul tempo perduto negli ultimi quattro mesi, a casa De Luca e non solo).

Pare dunque aver ragione il professor Leonardo Morlino quando spiega il perché della popolarità dei governator­i: «Lo dimostra anche il successo di Eugenio Giani in Toscana, che in un altro momento forse avrebbe perduto. La gente è prudente, non vuole correre rischi. È una rivoluzion­e rispetto agli anni passati. Vedremo se i Cinque Stelle riuscirann­o a reagire subito. Anche Giancarlo Giorgetti, nella Lega, lo ha capito. Ha capito che siamo entrati in una stagione in cui governare è importante. La pandemia è una sfida al governo e una sfida alle chiacchier­e, in cui un tempo si poteva manipolare molto. Oggi in una realtà caratteriz­zata da contagi e morti si può manipolare molto meno. C’è appunto una sola issue che è diventata dominante, quella dei contagi e dei morti. Il tema dell’immigrazio­ne è diventato necessaria­mente secondario».

Questo naturalmen­te avrà anche delle conseguenz­e politiche sugli equilibri interni ai partiti. La Lega per esempio capirà che le manipolazi­oni sull’invasione dei migranti non funzionano più elettoralm­ente. Meglio concentrar­si sugli eletti, come i sindaci di Pisa e Siena, che hanno l’onere di governare la città. Il Pd, invece, alle ultime Regionali aveva il vantaggio dell’eredità politica lasciata da Enrico Rossi. I sondaggi premiavano la gestione della Regione da parte del predecesso­re di Eugenio Giani. Secondo una rilevazion­e di Swg, il 75 per cento degli intervista­ti valutava in modo positivo il modo in cui Rossi ha gestito l’emergenza Covid.

Per ora siamo in attesa di una nuova giunta, ma il coronaviru­s è sempre lì. Il ruolo centrale delle Regioni impone anche una presa di forte responsabi­lità da parte dei partiti. Per questo non possiamo che augurarci che venga risolto quanto prima il nodo dell’assessore regionale alla Salute. Non c’è spazio per i caminetti e le trattative fra sottocorre­nti, finanche geografich­e, in una fase così delicata. È chiedere troppo a chi ha (comprensib­ilmente anche) legittime ambizioni politiche?

❞ La crisi del Covid ha fatto riscoprire il ruolo dei governator­i, perché come dice Morlino la pandemia è una sfida chiacchier­e: quel che conta per i cittadini è la capacità di governare l’emergenza

 ??  ?? Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
 ??  ?? Enrico Rossi
Enrico Rossi
 ??  ??
 ??  ?? @davidalleg­ranti
@davidalleg­ranti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy