Le notti blindate del centro (che di giorno è senza regole)
A Firenze pochi in strada dopo le 24, ora il problema è prima I gestori dei locali in Santo Spirito: «Due pesi e due misure» In via dei Neri assembramenti per le schiacciate, in Borgo la Croce per l’aperitivo
Coprifuoco e multe di notte contro gli assembramenti e la movida. E gli effetti sono ben visibili in centro, dove per le strade ci sono meno persone. Il paradosso però, è che gli stessi assembramenti che si vorrebbero evitare dalle 19 in poi, ora si registrano di giorno. Basta fare un giro in centro già dalla tarda mattinata per rendersene conto.
La coda all’Antico Vinaio, per pranzo, è sempre la stessa, lunga e senza alcuna distanza di sicurezza (ieri bisognava fare a gomitate per poter percorrere poco più di trenta metri). Quasi tutti indossano la mascherina, ma chi controlla? «Nessuno — rispondono alcuni commercianti di Borg’Unto — Qui, soprattutto nel fine settimana, c’è più gente che in Santo Spirito e Sant’Ambrogio messi insieme. Si discute di chiusure e lockdown e si tollerano certi comportamenti?». E poi ci sono i negozi: via Calzaiuoli, via Cerretani, via Roma, piazza della Repubblica. Gente che
viene e gente che va, persone che si sfiorano tra un negozio e un centro commerciale. E anche i ristoranti, con i gestori che cercano di posizionare i tavoli a un metro di distanza, ma finisce che le schiene dei commensali quasi si tocchino. E la stessa cosa avviene nei supermercati, dove nella maggior parte non ci sono più le code per contingentare gli ingressi e al cui interno tocca condividere pochi centimetri di spazio con altre persone (molte delle quali con la mascherina sotto il mento). Per non parlare di autobus e tramvia, spesso saturi.
E poi l’ora dell’aperitivo, dove non sono previste restrizioni ma dove la vicinanza tra persone non manca. Ne sono un esempio via Gioberti, in tanti bar le persone si siedono una accanto all’altra, o anche Borgo La Croce, dove ieri pomeriggio si contavano decine di giovani in strada, davanti ai locali. «Vogliono imporci la chiusura alle 24 e ora si parla anche di coprifuoco alle 22 ma poi si consente tutto questo? — si arrabbiano i gestori dei locali di piazza Santo Spirito che, venerdì sera, avevano quasi tutti i tavoli vuoti — Di vigili in giro, di giorno, ne vediamo tanti ma le multe per gli assembramenti non sembra ne facciano. Si usano due pesi e due misure: di notte città blindata e di giorno tana libera tutti».
Nonostante la minor quantità di persone in giro dopo cena, venerdì in Borgo La Croce non sono mancati gli assembramenti. Non si potrebbe vendere alcolici da asporto dopo le 21. Ma la prova sul campo dice tutt’altro. Entriamo in un locale e chiediamo un bicchiere di vino. Il gestore non fa una grinza e versa il vino nel bicchiere di plastica. A quel punto chiediamo come dobbiamo comportarci. Il gestore dice: «Non potrei venderglielo se lo consuma fuori, lo prenda e non rimanga a berlo davanti al locale, vada a passeggio». Un consiglio che però in tanti non seguono. «Cosa dovremmo fare? Chiuderci in casa prima del necessario?» dice laconicamente un ragazzo, mentre un altro dice sicuro: «Noi giovani il virus non lo prendiamo, perché ci vogliono impedire di fare vita sociale?».
Per quanto riguarda controlli e multe, va registrata la chiusura per due giorni decretata dalla polizia per il Caffè Notte di via delle Caldaie e due contravvenzioni da 400 euro a due minori perché non indossavano la mascherina. Infine, che dire della fiera Rionalissima organizzata per oggi a Campo di Marte da Confesercenti con 300 banchi? Dato il momento, sarebbe stato opportuno rinviarla? Dall’associazione di piazza Pier Vettori, che la organizza da 35 anni, fanno notare che «per ora la normativa non vieta mercati e fiere, Rionalissima è stata organizzata seguendo tutte le misure di sicurezza anti Covid». Ma poi ci sarebbero anche quelle del buon senso...
Da Borg’Unto «Vogliono farci chiudere alle 22 e poi consentono questo caos dal vinaio»