Corriere Fiorentino

Tanti spingono, Giani è fermo E il vertice sulla giunta salta

A 24 ore dalla presentazi­one nel primo Consiglio regionale, la squadra degli assessori non è ancora definita. Oggi rush finale Troppi nodi, Bonafé annulla la riunione con gli eletti Pd. Il governator­e vede i renziani

- Marzio Fatucchi

L’incontro con Italia Viva per il suo ruolo in giunta e consiglio, uno dei nodi principali (ma non il solo) da sciogliere per definire il nuovo assetto della Regione è arrivato ieri sera, tardi. In tutti i sensi. Dopo cena. Dopo che il presidente Eugenio Giani aveva presentato il nuovo modo per prenotare i tamponi online, partecipat­o alla giornata per celebrare il musicista Vincenzo Galilei (padre di Galileo) e poi, dall’altra parte della Toscana, presenziat­o a Sorano per le celebrazio­ni di Gregorio VII. Un atteggiame­nto sicurament­e non da stressato dalla mancata formazione della giunta, quello di Giani, che continua a tenere iniziative nonostante sia un uomo solo al comando. Eppure, in questa fase in cui si rincorrono emergenze scegliere gli assessori che lo accompagne­ranno per i prossimi 5 anni (o che almeno partano con lui) resta complicato. Talmente tanto che quando i giochi sembravano fatti, venerdì sera, due telefonate hanno rimesso in ballo tutto. E oggi decine di telefonate saranno necessarie per chiudere il quadro prima del primo consiglio regionale, domani pomeriggio: quelle che Giani farà a tutti i diretti interessat­i.

Venerdì pomeriggio, la priche telefonata. Arriva da Italia Viva al presidente, ricordando­gli che dopo l’incontro di lunedì scorso non c’erano stati contatti (da qui la riunione di ieri sera). La seconda dal Pd regionale, sempre a Giani: dato che dobbiamo aspettare di capire se Italia Viva in giunta c’è o meno, inutile fare l’incontro (previsto per ieri mattina) alla sede regionale in via Forlanini. E via mail la segretaria Simona

Bonafè ha detto ai consiglier­i dem che annullava la riunione. Proprio in quei momenti, ecco il messaggio sulla chat del Pd livornese: il segretario Simone Neri si dimette. Perché Livorno (e quindi anche Piombino-Val di Cornia) pare in giunta non sarà rappresent­ata. Giani deve comporre il quadro, ma come per il puzzle deve partire da un tassello. Secondo il Pd, prima deve risolma vere il nodo Italia Viva. I vivaisti chiedono una rappresent­anza maggiore rispetto a Sinistra Civica ecologista: se Sce non è manco entrata in consiglio ma ottiene un assessore, a noi che abbiamo portato oltre il 4% non si può dare di meno, è il ragionamen­to di Matteo Renzi e dei suoi. Ma dato che una possibile sarebbe il ruolo di presidente del Consiglio, tutto si ferma sul veto del Pd, ha detto no sia a questo ruolo che a quello dell’assessorat­o alla Sanità per i renziani. Poi ci sono i problemi del Pd, che deve rappresent­are tutti i territori (e con 7 assessori è difficile, con 6 se c’è Italia Viva di più), dare il giusto peso ai maggiori risultati dei consiglier­i, trovare le persone giuste al posto giusto. Arezzo come Livorno pare fuori da ruoli: Vincenzo Ceccarelli non pare oggi in giunta, difficile il suo arrivo alla presidenza del Consiglio, la sua collega di partito e territorio Lucia De Robertis è in difficoltà per il ruolo in Consiglio e quindi potrebbe spuntare il pisano Antonio Mazzeo (il secondo pisano dopo Alessandra Nardini, fanno notare gli altri territori). Ma alla Sanità? Giani punterebbe sul senese Simone Bezzini, su cui i lottiani giurano non ci sia mai stato nessun veto. Ma c’è chi punta ancora sul grossetano Leonardo Marras, il campione delle preferenze del Pd. Dentro sicurament­e Monia Monni, Stefano Baccelli e Serena Spinelli di Sce. Difficile la riconferma del pratese Stefano Ciuoffo, ma anche l’ingresso di Gianni Anselmi (ma la provincia di Livorno resterebbe senza assessore, con due crisi complesse, i porti da fare, per la prima volta in 30 anni). Ma tutti questi incastri si rendono possibili solo dopo la scelta di Renzi, dentro o «appoggio esterno». A meno che non gli venga proposto direttamen­te l’assessorat­o alla Sanità: ma l’unico nome che potrebbero fare, quello dell’uscente assessore alla Sanità Stefania Saccardi, è inviso al Pd (e lei stessa non vuole entrare in giunta). Ma niente è impossibil­e, in zona Cesarini.

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La segretaria del Pd toscano Simona Bonafè e il governator­e Eugenio Giani (con la moglie) alle prese con la trattativa sugli assessori
Il momento delle scelte La segretaria del Pd toscano Simona Bonafè e il governator­e Eugenio Giani (con la moglie) alle prese con la trattativa sugli assessori

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