Pineta del Tombolo, sì agli ambientalisti: «Niente tagli»
Un decreto della presidenza della Repubblica ridefinisce le regole dell’antincendio boschivo nelle zone di pregio. Una giurisprudenza che ha trovato spunto dalla vasta pineta del Tombolo, tra Grosseto e Castiglione della Pescaia. Un lembo di Maremma su cui le associazioni ambientaliste hanno dato battaglia dopo che la Regione, nel marzo 2019, ha approvato il piano di prevenzione antincendio boschivo, prevedendo interventi sulla vegetazione troppo invasivi per Italia Nostra, il Wwf e la Lac Toscana, firmatarie del ricorso accolto. Il nocciolo della questione sta nel vincolo paesaggistico a cui è sottoposta l’area del Tombolo, come già aveva fatto notare il Consiglio di Stato a giugno: il tribunale romano, in quell’occasione, non ha fermato il Piano visto che l’estate era ormai alle porte e occorreva fornire tutti gli strumenti antincendio, posticipando l’annullamento di tre mesi, dando modo alla Regione di adeguare l’atto. Ma così non è stato. «Il Consiglio di Stato ora sancisce che il bosco ha anche valore paesaggistico e ambientale — spiegano Mariarita Signorini, consigliere nazionale Italia nostra, e Luca Passalacqua per Wwf Grosseto — Infatti, nonostante il piano prevedesse il taglio di circa il 70% dei pini esistenti e di circa l’80% del sottobosco, qualificava espressamente gli interventi previsti come non soggetti ad autorizzazione paesaggistica». Il decreto ha quindi dichiarato illegittimo un intervento su un’area posta a vincolo senza la necessaria autorizzazione. Il piano è stato così annullato e starà alla nuova giunta regionale pensarne un altro.