Corriere Fiorentino

Come prendere il gelato in una gelateria chiusa

- di Enzo Fileno Carabba

Giulia era una giovane teatrante e stava lavorando a uno spettacolo. Vide un ragazzo pieno di chiavi attaccate ai jeans e pensò fosse il custode. «Scusa, qua è sporco, non è che ci sarebbe una scopa?» il tono era altero, o così parve al ragazzo. Massimilia­no, che in realtà era un attore anche lui, non si lasciò scoraggiar­e: al di là del tono altero vide un altro orizzonte possibile, quello in cui si amavano perdutamen­te. Lei non lo vide e partì. Passarono anni. Massimilia­no cominciò a lavorare con una carissima amica di Giulia e attraverso di lei mandava messaggi in codice. Poi per mesi si trovarono insieme ad altre persone per discutere di teatro. Non si sa cosa abbiano detto sulla recitazion­e, ma lui espresse con chiarezza i suoi desideri verso di lei. Erano di fronte a una gelateria chiusa. Giulia decise di chiedergli una cosa impossibil­e. «Va bene. Esco con te se mi prendi un gelato in quella gelateria». Lui bussò alla gelateria chiusa. Una ragazza si affacciò e lo mandò via. Bussò di nuovo. Arrivò il proprietar­io, bellicoso. Massimilia­no disse: «Senti, la vedi quella ragazza laggiù? Uscirà con me solo se le porto un gelato». Queste semplici parole mutarono l’atteggiame­nto ostile dell’interlocut­ore, che divenne un dolce gelataio. «Aspetta» disse, gli portò il gelato, gratuito. «Spero esca con te». Lei quando lo vide arrivare col gelato non ci poteva credere e per un po’ di tempo non tenne fede alla promessa. Poi andarono a prendere una birra, parlarono e si ascoltaron­o. Lei disse: «Sto un ragazzo». Lui rispose: «Ah scusa». «Non ti preoccupar­e questa storia si sta concludend­o». Per mesi si frequentar­ono come amici. Lei lo portava a vedere film di autore, lui la portava a vedere i supereroi. Passarono una notte insieme ma dormirono e basta. Infine la storia iniziò, vagamente clandestin­a. Dopo un mese che Giulia si era lasciata col suo ragazzo arrivò e disse a Massimilia­no: «Ti devo parlare». Lui immaginò un ripensamen­to. Lei disse: «Sono incinta di lui. Ma sono innamorata di te». Si abbracciar­ono. Lei piangeva. Lui ci pensò su trenta secondi: «Anche io sono innamorato di te. Amerò te, tuo figlio e starò con voi. Senza prendere il posto del padre». Seguì un periodo in salita. Nacque Dario. Famiglie e amici si chiedevano se non fossero pazzi. Ma loro andarono avanti. «Piano piano, con fatica, con amore, siamo riusciti a convincere tutti che il nostro sentimento era più forte di tutto». Nacque Leonardo, figlio di Massimilia­no e di Giulia. Ora sono una famiglia allargata e vanno in vacanza col padre di Dario e la sua nuova fidanzata.

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Insieme Massimilia­no e Giulia a cavallo
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