Pochi tamponi, ma mille contagiati E dodici decessi
Il piano: piccoli ospedali per i pazienti non gravi. Caccia agli hotel sanitari Via ai tamponi rapidi sugli studenti: positivo il dieci per cento dei testati
Malgrado la riduzione dei tamponi effettuati domenica, la Toscana segna un nuovo record con 986 nuovi casi positivi, 347 dei quali tra Firenze e provincia. Sono ben 12 le vittime notificate ieri, mentre 71 le guarigioni. Ma a far preoccupare ancora di più gli esperti è l’impennata di ricoverati: i pazienti Covid sono ora 511 (+71), di cui 62 in terapia intensiva (+7). Il tasso di occupazione delle terapie intensive toscane sale quindi all’11 per cento.
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Rossi Se qualcuno nel governo accusa la Toscana di non aver attivato le terapie intensive ne risponderà legalmente
«Sono francamente irritato dalle generiche affermazioni del governo, secondo cui “le regioni non avrebbero attivato i ventilatori per le terapie intensive”», è lo sfogo affidato ai social dall’ex governatore Enrico Rossi. Che prosegue: «Se questa affermazione è riferita alla Toscana essa è semplicemente falsa e se ne risponderà, per ciò che mi riguarda, per le vie legali: non solo ho attivato tutte le terapie intensive previste dal piano nazionale, ma ne ho fatto costruire di ulteriori per almeno una ottantina di posti. E siccome gli ospedali della Toscana sono nuovi, è possibile ricavare rapidamente altri posti di terapie intensive dai reparti di medicina, così come di è già fatto a marzo con successo».
C’è un nuovo focolaio in una Rsa, con 26 positivi: è Villa Magli a Calenzano, dove sono risultati contagiati almeno 19 anziani ospiti su 46 (per 4 manca ancora l’esito del tampone) e 7 operatori su 38 (con 9 in attesa del risultato). Ci sono 2 nuove vittime dal mondo delle Rsa: una all’istituto San Giuseppe di Sesto Fiorentino, l’altra a Le Magnolie dell’Isolotto, che si aggiungono alle 6 avvenute alla Rosa Libri di Greve in Chianti. Continuano anche le notizie di contagi nelle scuole: ieri, la positività di un docente del Salvemini Duca d’Aosta di Firenze ha portato una classe di 25 ragazzi, oltre al preside, in quarantena, anche se proprio oggi in quella scuola torneranno in presenza 22 classi. L’autista di uno scuolabus di Dicomano ha il virus e 26 bambini sono ora in isolamento. A Pistoia, invece, c’è il quarto caso positivo tra gli stranieri ospiti della parrocchia di Vicofaro.
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Morello Ci sono stati ritardi nel tracciamento, ma sui tamponi ora abbiamo una potenza di fuoco molto ampia
A differenza della scorsa primavera, la Regione vuole che i piccoli ospedali diventino Covid, per consentire ai grandi centri di portare avanti le normali attività sanitarie. Per l’Asl Centro, sono stati scelti gli ospedali di Figline Valdarno e di San Marcello Pistoiese. Ma l’organizzazione di questa novità sarà complessa: visto che le terapie intensive sono nei grandi ospedali, le due piccole realtà potranno ospitare solo i pazienti senza rischio evolutivo, per evitare dover provvedere a continui trasferimenti. Così, l’idea è quella di fare di Figline e di San Marcello delle realtà simili alle cure intermedie, per pazienti poco gravi. Ieri, l’Asl Centro ha anche pubblicato un bando per trovare nuovi hotel quarantena, oltre ai 12 che erano stati ingaggiati nelle scorse settimane.
Tamponi e tracciamento
Ieri sono stati inaugurati i nuovi tamponi antigenici rapidi. Nell’Asl Centro, «il tasso di positività sugli studenti è stato del 10% — dice Renzo Berti, direttore della Prevenzione — I nuovi tamponi sono affidabili, tutte le positività sono state confermate dai successivi tamponi tradizionali». «Sui tamponi ora abbiamo una “potenza di fuoco” molto ampia — spiega il direttore generale dell’Asl Centro, Paolo Morello — Abbiamo moltiplicato i punti di erogazione per fare tamponi (diciassette, di cui sette per i minorenni, ndr) e le ore di apertura di ogni sede. Inoltre, abbiamo liberato tutte la assistenti sanitarie, che ora si dedicheranno esclusivamente all’indagine epidemiologica». Morello ammette i ritardi nel tracciamento delle scorse due settimane «perché l’incremento di casi è stato esponenziale e abbiamo dovuto modificare tutta l’organizzazione: prima le assistenti sanitarie facevano sia i tamponi che le indagini epidemiologiche, ora le abbiamo liberate dai tamponi affidandoli a infermieri e volontari». Presto anche al Meyer di Firenze sarà in prima linea per analizzare quattrocento tamponi al giorno.