CHE SUPERDONNE
LEDIESIS SI METTONO IN MOSTRA
Dalla Callas alla Dietrich: le due anonime street artist fiorentine espongono per la prima volta nella loro città le eroine che fanno l’occhiolino «Il nostro potere? L’invisibilità». E su Instagram sono in 14 mila a seguirle
Fanno tutto moltiplicato per otto perché l’otto marzo è la festa della donna, perché è il numero simbolo dell’infinito e dell’infinita potenzialità del mondo femminile. E in fondo perché gli piace questo numero a Lediesis, due anonime artiste fiorentine che grazie ai social e a un notevole talento sono diventate delle star della street art.
Otto ritratti di otto donne in otto città: da Vanessa Incontrada nella sua ultima posa nude-look (che ha apprezzato e ripostato su Instagram) a Giovanna Botteri, Frida Kahlo, la Madonna, Lina Wertmuller e Peggy Guggenheim. Tanto per citare alcune delle ultime Superwomen ritratte. Tutte riconoscibili da due segni-firma di queste artiste: la grande S di Superman sul petto e l’occhiolino di complicità. Dopo l’esordio al Museo Archeologico di Napoli, ora le Lediesis arrivano in mostra anche a Firenze. Per la prima volta nella loro città.
La mostra si intitola appunto SuperWomen e si inaugura giovedì alle 17.30 al Semiottagono delle Murate in collaborazione con Mus.e, Festival dei Diritti e Florence Queer Festival. Fino al 5 novembre. Dicono di non voler rivelare chi sono «semplicemente per riservatezza». Ma anche perché «l’invisibilità è il nostro super potere» come dicono loro stesse, in controtendenza con il mondo social. Una coppia nata da una semplice amicizia. Una proviene dalle accademie d’arte e l’altra dalla comunicazione. Il progetto Superwoman è nato «per scherzo ad Artefiera» e la scelta di usare la S di Superman e non la W di Wonder Woman è volutamente «a contrasto» con un simbolo di superpotenza «tradizionalmente maschile». Anche l’occhiolino ha un significato «politico»: sta a significare che «anche tu che guardi sei come me, hai dei superpoteri». Sono diventate street artist coltivando l’idea di un processo creativo «capace di risvegliare le potenzialità nascoste». E da lì il progetto «Super 8 per 8 città» che le ha viste apporre le loro donne a partire dall’otto marzo dello scorso anno a Firenze, Bologna, Venezia, Milano, Roma, Napoli, Bari e L’Aquila. Con la differenza che nella loro Firenze hanno subito tanti atti vandalici alle loro opere. A Roma invece sono state accolte come eroine, appunto. Tanto che la loro «Super Sora Lella» a Trastevere è trattata «quasi come un bene culturale da tutelare». In queste ore trovate i loro lavori tra Sant’Ambrogio, Santa Croce e le Murate, in tutta la zona che circonda l’area dove aprirà la mostra. In chiave preparatoria. In ogni città scatta una specie di caccia al tesoro a partire da ogni immagine per cercare le altre sette. E da lì su
Instagram (14 mila i follower) dove hanno avviato una specie di «catena di selfie di occhiolini» di chi si ritrae davanti a una Super. La mostra sarà l’occasione per scoprire due nuovi personaggi. In omaggio al Florence Queer appena concluso. È una sorpresa. Si sa solo che saranno a tema «queer» ovviamente. «Due cantanti famosi: un uomo travestito da donna e una donna travestita da uomo».