I giochi geometrici di Peeta sui muri dell’Itt Marco Polo
Esistono modi diversi per fare interventi di manutenzione su un edificio scolastico. Ludovico Arte, dirigente scolastico dell’ITT Marco Polo di Firenze, ha scelto di puntare sugli ambienti, nella convinzione che lavorare sugli spazi di apprendimento possa cambiare la scuola. Una scommessa iniziata otto anni fa, quando entrò in un brutto prefabbricato della periferia di Firenze e cominciò a scrivere una storia con un valore sociale importante, cominciando con il portare decoro in un luogo un po’ dimenticato, tanto da farlo diventare oggi l’orgoglio del quartiere 4, sia per la bellezza dell’edificio che per i progetti didattici e formativi. L’ultimo intervento, svelato ieri, alla presenza del presidente del quartiere 4 Mirco Dormentoni e degli assessori Sara Funaro e Cosimo Guccione, vede protagonista Peeta, street artist di fama internazionale, che con i suoi murales ha portato dinamismo e alterato la percezione architettonica di un edificio prima statico, bianco e usurato. «Ho trasformato e alleggerito la struttura con illusioni murali, giocando con le finestre e creando delle forme – ha detto Peeta - per dare uno spunto di riflessione, per vedere le cose da un punto di vista diverso». «Ciò che volevamo è rompere gli schemi tradizionali – ha spiegato Ludovico Arte - creare una rottura con la percezione statica degli ambienti, creando altri punti di vista, per aprire prospettive diverse». E il risultato è sorprendente, insieme agli arredi del giardino a cui i murales fanno da cornice: quattro grandi sedute che creano delle onde dei colori dell’arcobaleno, e dodici panchine a forma di libro aperto che abbinano immagini di artisti a testi di grandi scrittori scelti dai docenti della scuola. La storia che l’ITT Marco Polo sta scrivendo è una storia di comunità, di dialogo e collaborazione, tra la direzione scolastica, i professori, gli studenti, i genitori e le istituzioni, partendo dalla costruzione di una «casa» bella dove oltre a stare meglio, cambiano le relazioni, il clima e la didattica. Un lavoro comune sugli spazi di apprendimento, per una scuola che punta a valori fondamentali, come la libertà di esprimersi, e una didattica ricca e innovativa. «Da cinque anni entro tutte le mattine a scuola con la voglia di stare qua dentro - ha concluso Irene, studentessa Parlerò ai miei figli della mia scuola come della mia seconda casa».