«La Toscana non la chiudo io»
Ordinanza di Giani: stop alle visite negli ospedali. «Lockdown? Decide il governo»
«Niente lockdown in Toscana», ha detto il neo presidente della Regione, Eugenio Giani, che ieri ha visitato il reparto Covid di Careggi e firmato una nuova ordinanza per arginare i rischi di contagi, vietando le visite dei parenti dei malati in ospedale. L’ordinanza prevede anche studenti reclutati per fare tracciamento dei contatti dei positivi e 1.500 nuove camere d’albergo per le quarantene.
Ospedali chiusi ai visitatori, studenti reclutati per fare tracciamento dei contatti dei positivi, 1.500 nuove camere d’albergo per le quarantene e 30 nuove unità mobili di medici di famiglia. Sono i quattro punti più importanti, e riguardano tutti la sanità, della nuova ordinanza sul coronavirus del governatore Eugenio Giani, la prima presa di concerto col nuovo assessore alla Salute, Simone Bezzini.
Giani, nella sua decisione più importante, ha impresso un giro di vite sulle visite dei famigliari ai pazienti ricoverati, per cercare di ridurre le occasioni di contagio negli ospedali. Solo nei casi di maggiore fragilità dei pazienti, saranno possibili eccezioni. Una scelta in controtendenza con quella assunta una settimana fa dal neo governatore, che invece aveva deciso solo la riduzione delle visite e non il loro divieto, tanto da prendere in contropiede un ospedale come Careggi, che aveva già optato per il blocco totale. Ora, si torna alla decisione assunta lo scorso marzo, con la prima ondata. Giani chiederà agli ospedali di «preservare quanto possibile l’attività ordinaria, posticipando per quanto possibile la sospensione di attività non urgenti», anche se le aziende sanitarie e ospedaliere da giorni hanno iniziato il taglio delle attività Non Covid.
L’ordinanza, poi, apre all’assunzione nei dipartimenti di Prevenzione e Igiene degli studenti degli ultimi anni di Medicina e Infermieristica: reclutare medici igienisti e assistenti sanitari per telefonare
Le Asl forniranno circa 50 mila tamponi rapidi a Rsa e medici di famiglia Per il tracciamento si prevede di arruolare anche studenti che frequentano gli ultimi due anni di medicina ai positivi e ricostruire i loro contatti, in modo da impartire gli ordini di quarantena, è difficile per la carenza di professionisti. La mossa della Regione punta a recuperare il ritardo sul tracciamento, che è ormai indietro di giorni rispetto ai nuovi contagi, anche con la creazione di tre centrali uniche per ciascuna Asl. Gli altri ordini rivolti dalla giunta alle Asl riguardano il reclutamento di 30 nuove Usca (composte da un medico e da un infermiere) che consentiranno alle squadre che fanno tamponi a domicilio e visitano i malati Covid a casa o negli alberghi sanitari di passare da 60 a 90, e di reperire altre 1.500 stanze negli hotel quarantena.
Nell’ordinanza ci sono inoltre provvedimenti che non riguardano la sanità: i sindaci che vorranno fare «zone rosse» anti assembramento troveranno dalla Regione un aiuto statistico, per motivare le ordinanze dal punto di vista epidemiologico; inoltre, in applicazione delle disposizioni governative, c’è lo stop agli sport di contatto di carattere non nazionale, anche se resta la possibilità di allenarsi. «Dobbiamo creare un meccanismo che ci auto-responsabilizzi per evitare occasioni di contagio», ha detto Giani, che ha poi annunciato due provvedimenti per la prossima settimana, ma solo dopo averli concertati con le categorie interessate. Domani, si vedrà col direttore dell’ufficio scolastico regionale per proporre la didattica a distanza, al 50%, nelle seconde, terze e quarte superiori. La sfida sarà riuscire
L’annuncio La Regione punta alla didattica a distanza per le superiori. Stop allo sport dilettantistico
L’ammissione «Visti i numeri ho pensato di chiudere tutto, ma queste deve farlo il governo»
a realizzare questo punto nelle scuole dove la connessione internet è carente. Martedì, si confronterà con le categorie per il contingentamento degli ingressi nei centri commerciali.
Giani poi in serata ha rivendicato la sua linea soft: «Il governo si attende dalle Regioni provvedimenti restrittivi e calibrati su scala locale», ma «se vogliamo provvedimenti forti» come un lockdown questi «devono essere omogenei sul territorio nazionale. Non ho voluto fare fughe in avanti, ne ho avuto anche la tentazione, poi ho visto il livello di sostenibilità d quelle che potevano essere le mie ordinanze e ho preso altri provvedimenti».
Prime multe a Firenze invece nelle piazze della movida vietate dal sindaco in base al Dpcm di una settimana fa: multati per 400 euro un locale in piazza Salvemini, due in piazza Santo Spirito per vendita di alimenti dopo le 20. Stessa sorte per un ristorante in via Pietrapiana che ospitava più di 6 persone a un tavolo, per un pub di Soffiano aperto oltre mezzanotte e anche per due persone sprovviste di mascherina.