Corriere Fiorentino

«Tuo padre infetto» Isolata dai compagni davanti alla scuola

- Alfredo Faetti

L’umiliazion­e subita ieri mattina da una bambina fuori dalla propria scuola racconta molto della tensione di questi giorni in cui il Covid è tornato a farsi sentire con forza. Poco prima dell’ingresso a scuola i compagni l’hanno messa in disparte, minacciand­o di restare fuori dalla classe se lei fosse entrata. Questo perché in paese gira la voce, falsa, che il padre fosse in attesa del risultato del tampone. «So quali sono i residenti del Comune in isolamento in attesa del tampone e tra questi non c’è nessun familiare della bambina — spiega il sindaco di Monteverdi Francesco Govi — È solo una voce e di certo i compagni di scuola l’hanno sentita a casa dai genitori».

La vicenda in sé si è conclusa venti minuti dopo il regolare orario d’ingresso. La professore­ssa ha telefonato anche al sindaco per avere conferma che il padre della piccola non fosse in isolamento e una volta avuta la certezza ha fatto entrare i ragazzi, compresa la ragazza, costretta a restare in disparte ad oltre venti metri dagli altri fino a che non è arrivata al banco. Il sindaco Govi via Facebook si è scusato con la famiglia a nome dell’amministra­zione comunale, con una consapevol­ezza. «So che non basteranno le nostre scuse per il danno emotivo procurato questa mattina alla bambina — scrive — Il coronaviru­s ci ha reso peggiori: questa è la realtà».

Monteverdi conta poco più di 700 anime e nei piccoli paesi le voci fanno ben presto a prendere piede. Ma quando queste sono legate al Covid, ora che il contagio è tornato a prendere piede e con esso la paura di infettarsi, ecco che il semplice pettegolez­zo diventa qualcosa di più. «C’è un clima esasperato, una tensione crescente in questi giorni — continua il sindaco — A primavera, durante il lockdown, non era così». Nel borgo pisano ad oggi non ci sono positivi accertati, ma alcune persone in isolamento sì, venute a contatto con casi noti in altri Comuni limitrofi, per lavoro o altro. «Ieri (venerdì, ndr) uno dei residenti in isolamento è uscito a comprare una bottiglia d’acqua e sono stato il primo a rimprovera­rlo — racconta il sindaco — Ma già in paese gli animi si erano surriscald­ati. Non so a cosa sia dovuta questa tensione, se all’estremizza­zione dei negazionis­ti, ma da qualche giorno non c’è un buon clima». L’aumento vertiginos­o dei nuovi casi ha portato ad una tensione generale che se trasmessa ai ragazzi, per loro natura più diretti e spesso più spietati, si manifesta nella sua forma più brutale, cioè con l’isolamento di quello che fino a poco prima era uno del gruppo. «È gravissimo — conclude Gavi — Se non riusciamo a far capire ai nostri figli quel che sta accadendo e come devono comportars­i, ma anzi li esasperiam­o con le nostre parole, il risultato è quel che è accaduto alla bambina di fronte alla scuola». E chissà quanto tempo servirà ai ragazzi per riaccettar­e la loro compagna.

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