Corriere Fiorentino

Il rettore saluta le matricole: resistiamo in classe

Università, il benvenuto di Dei: l’istruzione è fatta in presenza, siate responsabi­li

- Ivana Zuliani

«Le misure restrittiv­e sono importanti e necessarie, ma sono altrettant­o indispensa­bili i nostri sani e prudenzial­i comportame­nti. Mi appello a tutte e tutti voi perché li seguiate resistendo ad alcuni piaceri per recuperarl­i nel più breve tempo possibile».

Il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, nel dare il benvenuto agli studenti, ieri, ha invitato a tenere «comportame­nti responsabi­li», in Ateneo e fuori. L’evento «Firenze cum laude» quest’anno si è tenuto on line: Dei, mascherina sul volto, non parla dal tradiziona­le Salone dei Cinquecent­o di Palazzo Vecchio, ma in diretta dall’Aula Magna del rettorato, a un pubblico virtuale. Si affida alla tecnologia ma ricorda: «L’istruzione è fatta di presenza e nessuno schermo potrà mai sostituire lo straordina­rio potere educativo e formativo di quel luogo e di quell’insieme di persone che chiamiamo classe. Dobbiamo farcela a perseverar­e, nell’adottare tutte le misure di sicurezza per continuare a viverla questa parola: la classe».

L’Ateneo fiorentino, dopo mesi di didattica a distanza, da settembre ha avviato la didattica mista, in presenza e on line, con rigide misure anti Covid. Ma per continuare a fare lezioni in aula «è fondamenta­le adottare comportame­nti virtuosi: dalla somma dei comportame­nti responsabi­li dei singoli nasce il comportame­nto della moltitudin­e e scaturisce l’esito di questa battaglia per convivere con il virus in sicurezza senza doverci di nuovo richiudere, ché sarebbe davvero la cosa più tragica e drammatica».

Il sindaco Dario Nardella in un video messaggio rilancia «l’idea di Università che sia sinonimo di educazione, e non guardi esclusivam­ente ai contenuti e alla preparazio­ne al lavoro — pure fondamenta­li — ma privilegi gli spazi fisici di relazione e condivisio­ne, la co-costruzion­e del sapere».

La lezione inaugurale è affidata a Guglielmo Bonaccorsi, docente di Igiene generale e applicata. Ricorda quelle «regoli semplici e quasi desuete» diventate un «must»: lavarsi o igienizzar­si spesso le mani, mantenere un distanziam­ento, indossare la mascherina. Sono comportame­nti che «esercitano un impatto determinan­te in termini di controllo sanitario della diffusione virale» anche se «qualcuno vorrebbe continuare a ignorare questo poche, semplici regole di buon senso prima che di scienza». Per Bonaccorsi «tutti dobbiamo fare la nostra parte: non è ammissibil­e che la libertà individual­e diventi malattia di molti».

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Aula Magna Il rettore Dei durante il messaggio

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