Protesta a Carrara. Gli industriali: 20 kmq su 2.000
Ambientalisti sulle Apuane «Stop alle cave, devastano»
«Fermiamo la devastazione»: è questo il titolo della iniziativa andata in scena ieri pomeriggio a Carrara in difesa delle Alpi Apuane, a cura del movimento Athamanta. Molte persone e numerose associazioni ambientaliste si sono date appuntamento in piazza Alberica per dire no «non ai lavoratori del settore estrattivo — spiegano gli organizzatori — ma allo sfruttamento di lavoro e ambiente».
Una giornata aperta al mattino da una camminata in montagna fino alla Cava dei poeti, dove sono stati esposti alcuni striscioni il cui messaggio era, in riferimento alle Apuane, «Riprendiamocele». La manifestazione ha toccato anche l’esterno del palazzo dove si trova la sede provinciale di Confindustria: «Ribadiamo con convinzione — proseguono gli organizzatori — che i nostri nemici siano quanti si ritengono padroni, agendo come tali».
«Diciamo no a falsità e mistificazioni — replica Confindustria — che creano un clima di intolleranza contro cavatori e imprese. È una bugia dire che ci sia devastazione, perché tutte le cave messe insieme rappresentano meno del 2 per cento delle Apuane, dato che le aree estrattive interessano un’area di 20 km quadrati a fronte di una estensione totale di 2.000».