Corriere Fiorentino

Gol, assist e dedica a FR7: un Castrovill­i da record (e Mancini prende nota)

Prima doppietta, numeri da leader: presto il rinnovo di contratto

- Matteo Magrini

Dieci...e lode. Sotto gli occhi di Roberto Mancini, in una partita che somigliava (parecchio) a un’ultima spiaggia. In un momento che più difficile non si poteva. In una di quelle partite nelle quali serve carattere per non esser travolto dalle pressioni e dalle paure per quello che potrebbe essere. Il ragazzo, però, ha le spalle larghe. Eccome. E così, Gaetano Castrovill­i, ha salito un altro gradino. Perché che abbia talento, ormai, è chiaro. Così come non sorprende più il repertorio (quasi) infinito. Corsa, dribbling, resistenza. Li chiamano centrocamp­isti totali. Esemplari rari, e per questo preziosi.

L’esibizione di ieri però, se possibile, vale ancora di più. E va oltre le questioni puramente tecniche. Perché (appunto) per la banda di Iachini non era una partita come le altre. Critiche, tensioni, discussion­i. La squadra veniva da settimane complesse e, quindi, servivano risposte. Ripartire, o affondare. Il bivio non presentava alternativ­e. È in momenti come questi insomma, che vien fuori la stoffa del campione. Gaetano ce l’ha, evidenteme­nte, e contro l’Udinese l’ha chiarito una volta per tutte. E pensare che alla vigilia rischiava addirittur­a la panchina. E invece, si è preso la squadra sulle spalle, e l’ha trascinata fuori dalle sabbie mobili. È stata, quella di Castrovill­i, una prova da urlo. Ci ha messo tutto, dentro. Come sempre. Soprattutt­o, ci ha messo due gol, e un assist. Il primo, da attaccante aggiunto. Una rete sporca, ma frutto di quei movimenti che in tanti, all’alba di questa stagione, gli hanno chiesto. Il secondo, invece, è stata una perla rara. Un destro a giro alla Roby Baggio, tanto per citare un altro «ragazzo» che col 10 fece sognare Firenze.

«Un giocatore come lui deve segnare almeno 7-8 gol a campionato», aveva detto Beppe Iachini. Per agevolarlo, il mister infatti gli ha cucito addosso un ruolo leggerment­e diverso rispetto allo scorso anno. Meno obblighi difensivi (e infatti, complice anche la presenza di Bonaventur­a, la squadra spesso risulta squilibrat­a) e più libertà di attaccare l’area avversaria. Il risultato? Cinque presenze, fino ad oggi, e quattro gol. E record del campionato scorso già superato. Ha iniziato col Torino, all’esordio, quindi la perla di San Siro con l’Inter, e poi la doppietta di ieri. Praticamen­te, da solo, il «10» vale il 40% della produzione offensiva dei viola. Per non parlare dei punti. Gol vittoria al Toro (e fanno tre), e bis ieri sera. Traduzione: sei dei sette punti raccolti fino ad oggi, portano la firma di Gaetano.

Numeri, come detto, ma non solo. Perché Castrovill­i sia sempre più leader del gruppo. Ieri, per esempio, ha dedicato il primo sigillo a Ribery, mimando il numero 7. Dopo la perla del 3-1 invece, è andato ad abbracciar­e i compagni in panchina. In pratica, sta diventando quello che in molti si sarebbero aspettati da Federico Chiesa. «Sono felicissim­o a Firenze», ha ribadito più volte Gaetano. Parole che Fede, per esempio, non ha mai pronunciat­o. L’importante, adesso, è coccolarlo a dovere. Per esempio, adeguandog­li il contratto. La trattativa (per blindarlo fino al 2025) c’è, e durante la prossima sosta per le nazionali Pradè proverà a darle la spinta decisiva.

Decisivo Gaetano è il cannoniere viola con 4 gol, il 40% di quelli segnati dalla squadra. E le sue reti hanno portato 6 dei 7 punti in classifica

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