Corriere Fiorentino

Il nuovo record in Toscana, l’allarme del professor Bonanni

Duemila contagi, il Covid è troppo veloce «Non siamo più in grado di tracciare»

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La diffusione del virus anche in Toscana cresce in maniera esponenzia­le. Ieri i nuovi contagi sono stati oltre duemila (con 13 decessi), più del doppio in meno di una settimana. Crescono i nuovi positivi e cresce tantissimo anche il rapporto tra nuovi tamponi e contagiati: oltre il 25%. Una percentual­e che conferma o quasi, il fallimento del sistema di tracciamen­to. Il professor Paolo Bonanni, preside di Scienze della Salute a Firenze, intervenut­o in Consiglio comunale lancia l’allarme: «Avanti così e i nostri ospedali tra la metà di novembre e l’inizio di dicembre potrebbero davvero andare in crisi».

Tredici i decessi, i ricoverati sono arrivati a oltre il 60 per cento del picco di aprile

La curva dei nuovi casi positivi al coronaviru­s continua ad impennarsi: ieri in Toscana ne sono emersi 2.171, il doppio rispetto ad appena cinque giorni fa, con una percentual­e altissima di contagiati rispetto ai tamponi effettuati, il 25%. La città con più contagi ieri è stata Prato (194), mentre Empoli (99) è la prima tra le non capoluogo. Numeri che nell’immediato mettono in forte crisi il sistema di tracciamen­to dei contatti dei positivi e che, in prospettiv­a, potrebbero mandare in tilt il sistema ospedalier­o. Del resto, ieri, le nuove vittime sono state 13, mentre i ricoverati Covid arrivano a 889 (+64). Stabili i ricoveri in terapia intensiva 110 (-1), dopo il boom di domenica quando avevano fatto registrare un +27%. Il picco di inizio aprile non è più così distante: i ricoverati sono oggi risaliti al 61,9% di allora, quelli in terapia intensiva ancora il 37%.

Negli ospedali

Ieri, in un’email inviata ai primari, la direzione dell’Asl Centro ha fatto chiarezza sulla strada che devono intraprend­ere gli ospedali: «La priorità del momento (il Covid, ndr) supera tutte le altre attività, specialmen­te quelle ambulatori­ali e programmat­e» e i primari possono cooptare medici specialist­i dalle altre discipline per dirottarli sulle corsie dedicate al Covid. Si va quindi verso una nuova forte riduzione delle attività Non Covid, come era già successo la scorsa primavera, malgrado la raccomanda­zione a tenere quanti più servizi aperti fatta, a più riprese, dal governator­e Eugenio Giani (che ieri ha rimesso a punto l’Unità di crisi regionale che si avvarrà di una Task force sanitaria (Tfs) ed opererà in stretto raccordo con la Sala operativa regionale della Protezione civile). Dopo i nuovi reparti Covid inaugurati a Santa Maria Nuova, Careggi e Torregalli, ieri a Ponte a Niccheri è stata allestita un’altra corsia, la Medicina B, e si lavora al raddoppio da 6 a 12 letti di terapia intensiva. Ma non solo negli ospedali ci sono conseguenz­e. Da sabato scorso, i pazienti di Villa Margherita, il centro odontoiatr­ico dell’ex Iot, hanno cominciato a ricevere telefonate per la disdetta degli appuntamen­ti a causa dell’emergenza Covid: l’Asl conferma, anche se precisa che si tratta di una «sospension­e» temporanea e precauzion­ale, e che le prestazion­i urgenti sono comunque garantite. E mentre i tamponi per il coronaviru­s sono 13.122 in un giorno, per un tampone faringeo per infezione batterica non ci sono appuntamen­to disponibil­i sul territorio.

L’allarme

Intervenut­o in Consiglio comunale a Firenze, il professor Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all’Università e preside del dipartimen­to di Scienze della Salute, ha lanciato un monito: «Non siamo più in grado di tracciare i contatti dei positivi, ormai i numeri sono così alti che non c’è più possibilit­à di tracciare e isolare singoli focolai. Non abbiamo sufficient­i profession­isti, a causa dei tagli avvenuti nella medicina territoria­le — ha spiegato — C’è preoccupaz­ione per le terapie intensive. Ora sono occupate al 20%, ma a fine novembre, inizio dicembre, ci potremmo trovare in grave crisi». Da parte sua, il sindaco Dario Nardella ha così commentato: «La situazione è seria. Il contagio aumenta, nella provincia di Firenze siamo passati da 277 casi positivi del 22 ottobre fino agli attuali 679. In Toscana è stato sfondato il tetto dei 2 mila casi e questo significa che ci troviamo in una situazione di allerta che sta mettendo molto sotto pressione gli ospedali, si stanno esaurendo tutti i letti Covid di terapia intensiva. Ho parlato oggi con il direttore dell’ospedale di Careggi e con il direttore dell’Asl dell’area fiorentina: gli ospedali fiorentini metteranno a disposizio­ne ulteriori posti». Tra le poche notizie positive, la sperimenta­zione dei medici di famiglia di Firenze centro, che stanno facendo le vaccinazio­ni anti-influenzal­i in sicurezza, non nei loro studi, troppo angusti, ma negli ambulatori Asl o a Villa Donatello.

I numeri L’Asl corre ai ripari Avviso ai primari: priorità al virus rispetto alle altre attività, potete cooptare specialist­i

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