Cassa integrazione a quota 113 milioni di ore Le paure delle imprese
Centotredici milioni di ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps da aprile a luglio: un numero mai visto, spaventoso, che dà il segno di quanto sia profonda la crisi economica innescata dal lockdown della scorsa primavera in Toscana. Nello stesso periodo dello scorso anno le ore di «cassa» autorizzate furono 12,5 milioni, praticamente un decimo. Il dato è emerso dal focus sull’economia di Ires e Cgil Toscana, presentato ieri. Dà il polso della situazione attuale che potrebbe ulteriormente peggiorare se dovesse saltare il blocco dei licenziamenti che provocherebbe la perdita di 90 mila posti di lavoro a fine anno. Un quadro drammatico che sta spingendo gli imprenditori verso la paura: stando ai dati raccolti dall’Osservatorio congiunturale curato da Format Research per conto di Confcommercio Toscana e relativo al solo terziario, il 72% degli operatori dichiara di non essere in grado di reggere un nuovo lockdown, ben il 70% teme che aumenti il fenomeno dell’usura e il 59% ha paura dei tentativi del crimine organizzato di impadronirsi delle aziende. Il 42% delle aziende ha chiesto credito alle banche tra aprile e settembre; il 57% ha difficoltà a pagare Irpef, Irap, Ires e Tari: per questo ora chiedono a Giani di agire subito sulla sfera fiscale, sull’accesso al credito e sulla finanza agevolata.