Corriere Fiorentino

«La mia sopravvive­nza dipende dal pubblico Nel 2021 reciterò col carretto in strada»

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Era abituato a essere in scena in media ogni tre giorni. Dopo il Covid, ogni otto. Ma con meno della metà degli spettatori per ogni recita.

Alessandro Riccio, 48 anni, attore e produttore tra i più prolifici in città: quanto incide nel suo lavoro la vendita dei biglietti?

«Tra le produzioni in proprio e i contratti a percentual­e, i biglietti contano per il 90%. Quindi la mia sopravvive­nza dipende da quanto pubblico riesco a procurarmi, non ho garanzie».

Quanti spettacoli realizza all’anno?

«Dagli 8 ai 9 di media, prima del Covid. Dopo solo 2. Ne avevo altri 4 fissati ma abbandonat­i a causa pandemia. Altri rimandati al 2021».

Crede che l’anno prossimo avremo passato la bufera?

«Abbiamo tutti paura a programmar­e senza sapere se andremo mai in scena. Ma lo devi fare, stare fermi sarebbe peggio. Per i prossimi mesi ho pensato a una nuova produzione “agile” con soli tre attori e come scenografi­a un grosso carretto pieno di aggeggi che mi possa permettere di recitare anche fuori dal teatro».

Quante date ha perso?

«Circa il 40%. Ma in quanto a soldi ho perso molto di più perché per arrivare a coprire la stessa quantità di pubblico che facevo con 3 repliche ora dovevo farne 16»».

Come sopravvive?

«Per la prima volta chiudo l’anno senza aver risparmiat­o nemmeno un euro e risparmian­do su tutto, dalla benzina ai vestiti, e niente ristoranti, pur di non lasciare senza paga i miei collaborat­ori. Senza gli aiuti dell’Inps non avrei saputo come mettere in tavola la cena».

Cosa si aspetta ora?

«Con un nuovo lockdown posso solo mettermi le mani nei capelli».

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