Beppe e Rocco alzano il muro
Iachini molto più silenzioso in panchina, Commisso innervosito dalle critiche: «Meno entusiasmo per colpa dei pappagalli»
collocano la Fiorentina a metà classifica, per quanto possano essere indicativi cinque turni. Adesso l’input è chiaro: conta soltanto vincere le partite, perché non c’è viatico migliore dei risultati per alzare il morale.
Intanto Rocco Commisso ha lasciato trasparire i suoi sentimenti attuali in relazione al rapporto con la città. «Fin dall’inizio ho detto di voler fare qualcosa per i tifosi. Poi siamo andati avanti e, dopo due partite della nuova stagione, credo che l’entusiasmo non sia più come il primo giorno. La colpa non penso sia mia, non sono una persona che è venuta qui per spendere a caso. Ma so che la maggior parte dei tifosi lo ha capito ed è con me. Poi ci sono degli opinionisti pappagalli, alcuni parlano perché non hanno trovato lavoro nella Fiorentina. Ma i tifosi capiscono più di loro».
Il presidente si è soffermato anche su altri temi. Ha coccolato Castrovilli: ««Gli ho voluto dare la maglia numero dieci, è stata una mia idea e gli ho detto di non scherzare: è un ragazzo di buon cuore, molto umile e viene da una buonissima famiglia del Sud, come me». Poi ha parlato delle infrastrutture. «Per il centro sportivo le cose sono andate bene. Stadio? Le opportunità di farlo come dico io a Campo di Marte sono scese». Presto la società porterà un progetto al Mibact, ma Commisso tornerà prima in America dove sosterrà Trump alle elezioni presidenziali e non Biden. «Sono un conservatore, ho investito nelle zone rurali e Trump se ne occupa mentre Biden guarda più alle grandi città». I conti della Mediacom sono a posto, «50 milioni entreranno nelle casse della Fiorentina nei prossimi due anni» ha detto. Infine ha dedicato un pensiero anche al campo. «Se togliete i tre punti che hanno dato alla Juve contro il Napoli siamo davanti a loro. E se mi date tempo arriverà pure qualche trofeo».