Santa Croce, viaggio nella Commedia digitale
A settembre l’omaggio a Dante con Limosani che «animerà» le incisioni di Doré
Un’esposizione in omaggio a Dante con cui interagire con diversi livelli, anche grazie alla tecnologia. Si presenta così Dante. Il Poeta Eterno, progetto di Felice Limosani per le celebrazioni di 700 anni dalla morte di Dante Alighieri che promosso da FEC – Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, Comune di Firenze, Opera di Santa Croce e Felice Limosani Studio s.r.l. Società Benefit, prenderà vita dal 14 settembre 2021 al 10 gennaio 2022 nel Complesso Monumentale di Santa Croce.
Per raccontare in modo innovativo il Sommo Poeta, Limosani è partito dalle incisioni dell’artista francese Gustave Doré, tra i massimi illustratori della Commedia. Le sue 135 tavole, rese disponibili dalla Fondazione Alinari, sono la base del percorso che porterà i visitatori dal Chiostro del Brunelleschi alla Cappella Pazzi e quindi alla Cripta e al Cenacolo di Santa Croce.
«Il complesso di Santa Croce è il posto ideale per accogliere questa mostra — sottolinea Irene Sanesi, Presidente dell’Opera — perché luogo della memoria, è il luogo dove passato, presente e futuro siglano una convivenza e un ponte anche verso una prospettiva nuova». L’allestimento prevede quindi a seconda del luogo del Complesso Monumentale interessato, un diverso approccio dello spettatore «che verrà coinvolto — precisa Limosani — tramite una applicazione ancora da perfezionare già in piazza Santa Croce». Nel Chiostro del Brunelleschi ci saranno quindi le riproduzioni di alcune incisioni statiche del Doré ingrandite e retro illuminate.
L’architettura della Cappella Pazzi accoglierà invece un’installazione di immagini in movimento per raccontare la Commedia. Non ci sarà una narrazione vocale tradizionale. «Le immagini del Dorè che evocano a loro volta suoni saranno quindi sensorializzate». Infine la cripta «il luogo deputato ai giovani e alla realtà aumentata. Dove con touch screen e visori approfondire contenuti con informazioni mai didascaliche».
I giovani sono quindi doppiamente protagonisti. I contenuti della mostra saranno infatti al centro di un progetto di divulgazione e di cura sperimentale elaborati con la piattaforma HFarm Treviso per cui sono state avviate collaborazioni con esperti tra gli altri anche della Fondazione Meyer, dell’Istituto Dino Compagni di Firenze e del Conservatorio San Niccolò di Prato. «Recenti studi hanno dimostrato che le realtà multisensoriali simulate, impattano positivamente sui programmi di reinserimento, riabilitazione sociale e cura – ha detto Beatrice Garagnani Ferragamo, presidente onorario del comitato scientifico. Questa è un’occasione per elaborare un’esperienza didattica adeguata ai tempi».
❞ Sanesi Qui passato, presente e futuro siglano una convivenza e un ponte anche verso una prospettiva nuova