Corriere Fiorentino

Ore 18, città deserta Ristorator­i in piazza contro il coprifuoco

Domani un’altra protesta in centro, poi la marcia del 4 novembre «Il settore è condannato a morte, aprire la Ztl dalle 12 alle 14»

- Giorgio Bernardini

Ore 18, nelle città deserte chiudono ristoranti e locali e in diverse città della Toscana va in scena la protesta degli operatori del settore. A Firenze in piazza della Repubblica manifestan­o in cento. Stessa cosa a Viareggio e a Lucca. I ristorator­i contestano l’ultimo Dpcm del governo e preparano nuove iniziative di protesta: domani in piazza Duomo, il 4 novembre la marcia verso Roma.

Città deserte dopo le 18, giù le serrande, su le proteste: «È una condanna a morte». La bocciatura senza appello di ristorator­i e commercian­ti toscani riguardo l’ultimo Dpcm — che dispone la chiusura di tutte le attività non essenziali dopo le 18 — è anche un disperato grido d’allarme. Un’allerta che annuncia il dissenso pubblico, fissato per domani mattina in piazza del Duomo a Firenze e per il 4 novembre nella capitale.

L’antipasto della ribellione tuttavia è già andato in scena ieri sera in piazza della Repubblica, con oltre cento manifestan­ti di Confeserce­nti — dai dipendenti dei servizi di vigilanza sino agli ambulanti — che hanno avanzato una serie di richieste alle istituzion­i. «Non riusciremo a pagare nemmeno le bollette», gridano con striscioni e bandiere in mano. Alle 18 in punto la prova del nove, con gli effetti del decreto che prendono vita: a pochi metri dalla manifestaz­ione una ragazza entra al caffè Paszkowski chiedendo di «fare un aperitivo», ma il cameriere l’avvisa che «purtroppo il locale è chiuso da un minuto». Dai manifestan­ti, in serata, si sono infine presentati per aprire un dialogo il vicesindac­o di Firenze Alessia Bettini, l’assessore allo Sviluppo economico Federico Gianassi e a quella al Turismo Cecilia Del Re, oltre all’assessore regionale all’Economia Leonardo Marras: «Vi siamo vicini — ha detto — sarà un periodo lungo: in questa fase alcune categorie sono più colpite di altre, bisogna che i ristorator­i siano i primi a ricevere ristori statali». Nel corso della protesta ci sono stati attimi di tensione per l’impossibil­ità di mantenere le distanze di sicurezza.

«Agli imprendito­ri e ai commercian­ti — accusa il direttore di Confcommer­cio Toscana Franco Marinoni — era stato addirittur­a chiesto d’investire per adeguare i locali, ora invece sono loro a dover chiudere. Il problema, quando passerà la nottata, sarà vedere chi riesce a restare in piedi. Il virus invece si contrae altrove, ad esempio sui trasporti, un settore su cui non è stato fatto niente. Perché colpire queste attività? Che senso ha il coprifuoco? Forse chi ci amministra non abbia le qualità per farlo». Nel corso della presentazi­one di uno studio che riguarda i mesi passati, ieri, la sezione regionale di Confcommer­cio ha riportato alla ribalta gli effetti collateral­i di questa crisi: il 70% dei titolari di negozi teme l’aumento del fenomeno dell’usura, mentre il 59% i tentativi della malavita di impadronir­si delle loro aziende. «Sono timori che nascono spesso dal sentirsi soli e abbandonat­i dalle istituzion­i, privi di sostegno e aiuti concreti», spiega a questo proposito la presidente di Confcommer­cio Toscana Anna Lapini, chiarendo come sia “molto umano sommare paura a paura”.

Ancor più caustico Pasquale Naccari, presidente dei Ristorator­i Toscana, gruppo che rappresent­a mille aziende a Firenze e 15 mila in Toscana: «Questo Dpcm è una condanna a morte per il nostro settore». Naccari è scettico sui ristori che dovrebbero esser deliberati oggi dal Consiglio dei ministri e lancia un appello al Comune di Firenze: «Chiediamo al sindaco di aprire le Ztl dalle 12 alle 14 in modo da permettere a quei pochi ristoranti che rimarranno aperti di poter lavorare».

La prima manifestaz­ione Confeserce­nti porta in piazza della Repubblica un centinaio di operatori «Con queste decreto non riusciremo a pagare nemmeno le bollette»

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 ??  ?? Improvvisa­ta Un centinaio di operatori della ristorazio­ne hanno protestato ieri in piazza della Repubblica contro la serrata dalle 18
Improvvisa­ta Un centinaio di operatori della ristorazio­ne hanno protestato ieri in piazza della Repubblica contro la serrata dalle 18

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