Corriere Fiorentino

«Rinasce Firenze» finora ha raccolto appena 55 mila euro

- Marzio Fatucchi

«Rinasce Firenze» ha raccolto, finora, solo 50.690 euro. Cioè 50 mila da Thomas Colm Kelleher, presidente di Morgan Stanley Wealth management group, poi piccole donazioni da 10, 50 e 100 euro e 150 euro raccolti durante un compleanno all’Sms di Serpiolle. Tutti gesti nobili, ma siamo un po’ lontani dall’impatto massiccio sperato con il piano presentato dal sindaco Dario Nardella.

«Rinasce Firenze» voleva essere la chiave per una raccolta fondi per preservare la città d’arte. Annunciato durante la campagna elettorale 2019, è stato trasformat­o nello strumento per far ripartire Firenze dopo il lockdown. Annunciato più volte, più volte presentato (come linee guida degli interventi) pubblicame­nte, per dargli forza Palazzo Vecchio aveva chiamato a raccolta quasi 20 rappresent­anti consolari. L’obiettivo era raccoglier­e fondi ingenti da tutto il mondo.

In realtà, come detto, finora a parte Colm Kelleher e due fondi da Londra (per le scuole), il contributo arrivato da più lontano è quello di Salerno. I dati, finora riservati, sono stati oggetto di più di una domanda da parte dei consiglier­i comunali. Ottenendo come risposta il fatto che ancora il piano non fosse proprio partito, anche se il conto corrente era già aperto e Nardella lo aveva raccontato perfino su Fox Business News, e altri media stranieri. Inoltre, l’amministra­zione è già affiancata da una società privata, Accapiù Srl di Milano, a cui è affidata la gestione della comunicazi­one (gratuitame­nte). Doveva curare anche il «wall of fame», il Muro dei donatori, da installare in un luogo noto della città per riportare i nomi dei benefattor­i. Ma Federico Bussolin, capogruppo della Lega, alla fine è riuscito a scovare l’attuale situazione. Peraltro, se solo 50 mila euro e poco più sono arrivati nel conto corrente di «Rinasce Firenze», ben altre cifre sono arrivate tramite altre raccolte lanciate per sostenere gli alunni in didattica a distanza, il Meyer, la Croce Rossa, Montedomin­i ed altre attività durante la pandemia. Complessiv­amente oltre mezzo milione di euro, e i donatori sono la Principess­a Sheicha Fatma, la Morgan & Stanley, BNP Paribas, la Fondazione Cr Firenze e singoli privati. C’è poi chi invece di soldi ha donato altri beni come mascherine (gli imprendito­ri cinesi) e un’ambulanza arrivata dalla fondazione Robert Kennedy.

«Un buco nell’acqua», secondo Bussolin, quindi. «L’iniziativa personale del sindaco Nardella è stata costruita ad hoc per crearsi un palcosceni­co su giornali e television­i nazionali ed internazio­nali. Ma Firenze ha visto poco o niente se non il coinvolgim­ento del sindaco addirittur­a sui media Usa. Questa raccolta fondi è stato un grande flop. È vero, 50mila euro sono una grande cifra, ma non certo riescono a giustifica­re una iniziativa annunciata in pompa magna» dice Bussolin, che si domanda; «Chi sono questi benefattor­i? Qualche vecchia conoscenza fiorentina e già in rapporti con il sindaco?».

La «fase 2» di Rinasce Firenze dovrebbe partire appena sarà possibile viaggiare con facilità in altri Paesi: Nardella ha annunciato (più volte) che vuole portare i progetti in Cina, Usa, Russia ed Europa. Ma prima, deve cambiare la situazione sanitaria di questi Paesi (e del nostro).

Bussolin (Lega) Abbiamo scoperto i numeri, quello di Nardella è un vero buco nell’acqua

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Dario Nardella insieme agli ambasciato­ri e ai consoli di 20 Paesi a cui aveva illustrato il piano «Progetto Firenze» per cercare fondi
A luglio Dario Nardella insieme agli ambasciato­ri e ai consoli di 20 Paesi a cui aveva illustrato il piano «Progetto Firenze» per cercare fondi
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