Sette giorni di cortei, l’allarme infiltrazioni
Arezzo, la fine di Ascanio e Adria. Erano i genitori del musicista Massimo Giuntini
Hanno trascorso una vita insieme e insieme hanno ricevuto l’ultimo saluto, nella tarda mattina di ieri nella chiesa di Subbiano (Arezzo). Marito e moglie sono stati portati via dal Covid a poche ore di distanza uno dall’altra, lasciando dolore e incredulità nella comunità dove avevano trascorso la loro intera vita. I funerali di Ascanio Giuntini e Adria Soldini si sono svolti in forma privata, nel rispetto delle misure anti Covid.
Il primo ad accusare i sintomi del virus era stato Ascanio, 90 anni e da tempo in precarie condizioni di salute. Poi il virus ha attaccato anche Adria, di 12 anni più giovane. In paese erano molto conosciuti. Diplomato geometra, Ascanio aveva fondato la sua impresa edile e aveva firmato molte costruzioni sia in Casentino sia nel senese. Lei, invece, era discendente di una famiglia di industriali nel settore della calzatura. Una coppia affiatata, lui grande appassionato di calcio, a lungo dirigente della squadra locale, lei più riservata. Un matrimonio da cui sono nati tre figli, tra cui il musicista Massimo Giuntini, fondatore della Casa del Vento e membro dei Modena City Ramblers. Quasi impossibile tracciare come il Covid abbia colpito Ascanio e Adria. L’uomo è stato ricoverato in pneumologia e 24 ore dopo è risultata positiva anche la moglie. Un esito tragico, straziante per chi ha perso i genitori in pochissime ore. Un paese in lutto e che adesso, ancora di più deve fare i conti con un nemico invisibile e che colpisce soprattutto i più fragili e gli anziani .
La seconda ondata di Covid segna una forte impennata in provincia di Arezzo dove dall’inizio della pandemia sono 61 le persone decedute. I dati non sono incoraggianti. Solo nella giornata di ieri, in tutta la provincia, sono stati riscontrati 252 nuovi casi e in forte aumento sono anche i ricoveri. All’ospedale San Donato di Arezzo sono ricoverate 75 persone tra malattie infettive e pneumologia e 12i persone si trovano in terapia intensiva. In aumento sia il numero dei tamponi che il tracciamento dei contatti. Da lunedì è operativa una centrale di tracciamento istituita alla biblioteca dell’ospedale San Donato dove sono operativi nove sanitari. A partire da metà novembre, sarà ampliata la terapia intensiva.